la base lunare "trifoglio"

svelato il piano della cina per la conquista della luna

Del programma lunare occidentale sappiamo tutto, grazie all’enorme copertura mediatica che tutti i paesi occidentali, quasi tutti impegnati nel programma Artemis, forniscono. Ma se per la NASA ed i suoi partners la data dello sbarco non sarà prima del 2025, sempre poco ne è trapelato dei programmi che CNSA, l’agenzia spaziale cinese ha verso lo sbarco umano sul nostro satellite.

Il 2023 sta diventando un anno di svolta per la comunicazione relativa alle missioni cinesi. Rompendo il velo di segretezza che finora li ha contraddistinto, i vertici di CNSA hanno iniziato a svelare i loro piani per lo sbarco umano sulla Luna.
Già nel mese di Gennaio sono stati esposti un modello della nuova navicella pilotata, che ha già all’attivo due voli senza equipaggio dove ha anche testato con successo la manovra dello skip-reentry (il rientro a “balzi”, già collaudato dalle Zond sovietiche e dalla Orion  di Artemis I), necessaria per il rientro nell’atmosfera da traiettorie esterne dall’orbita terrestre, ed un modello del modulo lunare di atterraggio.

Da sinistra a destra: il lander lunare cinese ed il motore per la TLI ed il nuovo modulo pilotato cinese (ancora senza nome) (Credits: CCTV) 


Lo sbarco nel 2030?


Il profilo di missione che dovrebbe portare i Taikonauti (così si chiamano gli astronauti in Cina) a calcare la regolite lunare, prevede a differenza di quello del programma Artemis, un doppio lancio del lanciatore pesante Lunga Marcia-10.
Nel primo lancio, il veicolo pilotato, nel secondo, il modulo lunare con agganciato l’upper-stage necessario per l’immissione nella traiettoria trans-lunare o TLI (trans-lunar injection). Dopo un aggancio in orbita terrestre, il treno spaziale partirà alla volta del nostro satellite.
Non è prevista, nei piani dell’agenzia spaziale cinese, una missione circumlunare pilotata: il primo volo con Taikonauti a bordo sarà quello dello sbarco.
Nel corso di una lunga conferenza stampa, tenutasi nel gennaio scorso, la Road Map del programma lunare è stata definita in questi tre significativi passaggi: entro il 2025 una missione sample return al Polo Sud lunare, nel Bacino Aitken, sito prescelto per la costruzione della futura base scientifica permanente.
Dopo altre due missioni automatizzate, entro il 2030 lo sbarco.

La roadmap dell'esplorazione lunare cinese (Credits: CNSA)


Base Lunare trifoglio 


Un altro punto importante che differenzia il programma Artemis da quello cinese, è l’assenza di una stazione orbitale permanente come il Gateway. Il programma cinese prevede, infatti, la costruzione sin da subito dell’avamposto sulla superficie e questa costruzione sarà nella prima fase automatizzata.
Secondo quanto annunciato nella recente conferenza, tenutasi l’8 aprile 2023 sulla costruzione extraterrestre, presso l’Università di Scienza e Tecnologia di Huazhong, è previsto che già nel 2028 uno speciale modulo pressurizzato scenda sulla superficie del bacino Aitken. Scavando tre ambienti intorno ad esso ed utilizzando ambienti gonfiabili e tecniche di stampa 3D, creerà una struttura a Trifoglio che verrà successivamente resa abitabile dagli equipaggi che metteranno piede sulla luna.
Le intenzioni delle autorità cinesi sono quelle di rendere l’avamposto lunare a tutti gli effetti un laboratorio di ricerca scientifica Internazionale. Resta da vedere se la situazione politica internazionale del Pianeta Terra, influirà sulla collaborazione sulla superficie del nostro satellite naturale.

Le fasi della costruzione della "Base lunare Trifoglio" ed il suo diagramma tecnico (Credits: CNSA)

ARTICOLO PUBBLICATO SULLA PAGINA FACEBOOK "LE STORIE DI KOSMONAUTIKA" IL 21/04/2023
English version on www.spacevoyaging.com
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