Cosa resterà di Luna-25?


Nella mattina del 20 agosto 2023 l’agenzia spaziale russa Roscosmos ha ufficialmente dato la notizia che la stazione automatica Luna-25 è andata perduta.

Ecco la traduzione del testo diffuso alle ore 10:44 italiane dall’agenzia di stampa TASS:
“La comunicazione con la stazione automatica "Luna-25" è stata interrotta, ha riferito Roskosmos. Secondo i calcoli preliminari, "Luna-25" è passato a un'orbita non prevista e si è scontrato con la superficie della Luna.

Roskosmos ha aggiunto che una commissione interdipartimentale appositamente formata sarà impegnata a chiarire le ragioni della perdita di Luna-25.”

Analizzare le ragioni di un fallimento

Difficile dire esattamente ciò che è successo; le fonti ufficiali sono scarne ci si deve affidare a ciò che trapela, ufficiosamente, dalle persone coinvolte nel progetto.

Si sa che, il 19 agosto intorno alle ore 13:10 italiane, è stato dato un’impulso per trasferire l’orbita in cui stazionava Luna-25 verso quella finale che avrebbe consentito, intorno alle ore 12 italiane del 21 agosto 2023, di effettuare l’accensione che avrebbe portato la sonda ad allunare.
A seguito di un non meglio precisato e fin’ora identificato errore, l’accensione è durata 1,5 volte di più del previsto generando una frenata troppo brusca. Rusultato: perdita delle comunicazioni telemetriche con la Terra aggravata dalla circostanza in cui la stazione automatica si sarebbe trovata, poco dopo, nel lato nascosto della Luna.
Era necessario quindi attendere la mattina del 20 agosto per scoprire, una volta che la zona di allunaggio fosse tornata a tiro delle stazioni di rilevamento terrestri, che Luna-25 aveva terminato la sua missione schiantandosi al suolo del nostro satellite.

Cos’è andato storto?

Secondo alcune indiscrezioni, qualche lettura inquietante era stata fornita dalla telemetria di volo già durante la prima correzione di orbita, quando da un orbita circolare polare Luna-25 venne abbassata su di un orbita ellittica.
A questi segnali anomali, probabilmente dovuti ad una problematica di software, venne comunque dato poco risalto visto che tutta la serie di apparecchiature scientifiche di bordo, nello stesso momento, erano state attivate e testate con successo.
Si è pensato, quindi, sempre a detta della fonte interna riportata dall’agenzia di stampa RIA NOVOSTI, che la problematica di software fosse stata un problema accidentale.

Ma, evidentemente, il problema di poco conto non era tale ed è stato fatale nel momento più critico.

Di seguito la traduzione dello stralcio all’articolo che è consultabile qui:

MOSCA, 20 agosto - RIA Novosti. "Segnali inquietanti" alla stazione Luna-25 sono stati notati anche prima del tentativo di transizione verso l'orbita di pre-atterraggio, ma la decisione di posticipare la manovra non è stata presa, Nathan Eismont, uno scienziato, uno dei principali ricercatori dello Space Research Institute ( IKI) dell'Accademia Russa delle Scienze, ha detto a RIA Novosti.

“C'erano problemi, non erano così significativi, ma i segnali erano, per così dire, inquietanti, ma tutti speravano che in qualche modo sarebbero stati in grado di affrontarlo ... Ci sono stati problemi, lo dirò con attenzione, ci sono cose calcolate, ma non sono al valore nominale... Se abbiamo una deviazione leggermente superiore a quella che ci aspettavamo, questo è un fatto inquietante, ma, a quanto pare, non è stato abbastanza inquietante per passare a una soluzione radicale", ha detto Eismont.

Quindi, forse, rimandare la manovra finale, sarebbe stata una soluzione adeguata per salvare la missione. Anche se ciò avrebbe significato arrivare ad allunare al polo sud lunare dopo la stazione automatica Indiana Chandrayaan-3 il cui allunaggio è previsto intorno alle 14 italiane del 23 agosto 2023.

Ipotesi?

La più evidente: un errore di programmazione. Non sarebbe la prima volta che succede ed è successo proprio a tutti: dai sovietici agli statunitensi passando per europei, indani e giapponesi. Chiunque abbia fatto i conti col volo spaziale, prima o poi commette errori di programmazione, anche a volte banali come la mancata conversione tra sistema metrico  e sistema imperiale che portò al fallimento della missione Mars Climate Orbiter nel settembre 1999.

Qualche canale Telegram ed il forum di Novosti Kosmonavtikij suggeriscono l’ipotesi di un Hackeraggio; considerate le misure di sicurezza adottate l’ipotesi è davvero poco plausibile, ma è uno degli scenari in esame.

Di certo, e qui mi riallaccio alle parole ben calibrate e scritte da chi è del mestiere, di Andrea D’Ottavio: “La Luna non è facile”, giocando sul doppio significato di hard: difficile e duro…
(Link all’articolo su Linkedin, qui:)

Cosa ci resta?
Si potrebbe dire nulla, visto il fallimento dell’allunaggio, ma qualcosa di buono su cui lavorare c’è.
Innanzitutto, si è dimostrato che una missione del genere poteva essere lanciata da un lanciatore a (relativo) basso costo come il Sojuz 2.1b. Un’apparecchiatura di scarsi 1800 Kg può essere lanciata in una traiettoria diretta e portata in cinque giorni a prepararsi per l’allunaggio. Considerando che, a parità di peso e con un vettore decisamente più potente (il GSLV-MkIII indiano), Chandrayaan-3 ci ha messo più di 20 giorni seguendo una traiettoria a bassissimo consumo, sicuramente il profilo di misione della stazione automatica russa si è rivelato più performante.
In secondo luogo l’eccellente qualità delle immagini, forse purtroppo le uniche, trasmesse dalla camera STS-L della regione del Cratere Zeeman hanno mostrato una risoluzione che ha fatto impallidire quelle del satellite LRO fin’ora usate come pietra di paragone.
Sarebbe stato davvero uno spettacolo unico assistere, grazie sempre alla STS-L alla diretta dell’allunaggio in alta definizione.

L’immagine del particolare del cratere Zeeman, ripresa della camera STS-L a bordo di Luna-25, confrontata con l’immagine della stessa regione presa dal satellite LRO.

Il futuro del programma Luna
Prossima missione: Luna-26; non sarà un lander, stavolta, ma un satellite da osservazione ad alta risoluzione, destinato alla mappatura delle regioni polari per le successive missioni Luna-27, un lander con un piccolo rover, e Luna-28 una missione sample return.
Il lancio di queste ulteriori missioni, a seguito degli eventi di Luna-25, potrebbe slittare di diversi anni.

ARTICOLO PUBBLICATO SULLA PAGINA FACEBOOK "LE STORIE DI KOSMONAUTIKA" IL 21/08/2023e su www.passioneastronomia.it il 20/08/2023

FacebookTwitterLinkedInLinkEmailLink