un passaggio per frank

Un passaggio per Frank...

Secondo alcune indiscrezioni, l decisione che verrà presa il giorno 11 gennaio sul destino della Sojuz MS-22 prevedrebbe che, in caso di manifesta impossibilità ad usare la navicella danneggiata, la "scialuppa di salvataggio", la MS-23, venga lanciata con il solo comandante Oleg Kokonenko a bordo. L'equipaggio della MS-22, sempre secondo questo scenario, tornerebbe a terra separatamente: i due cosmonauti Sergei Prokopiev e Dmitri Petelin sulla MS-23, l'astronauta Frank Rubio sulla Dragon.

Possibile? Teoricamente sì ma a mio avviso è una soluzione inutilmente complessa. Vediamo perché.

La questione delle tute spaziali.

Quelle della Sojuz, le Sokol, sono incompatibili con i sistemi di bordo della Dragon. Quindi, oltre a lasciare sulla ISS un membro dell’equipaggio della missione Crew-5 visto che di posti a bordo ce ne sono 4, comporterebbe che venisse mandata con una Dragon, una Progress oppure la stessa MS-23, una tuta per Frank Rubio. Anche nell’ipotesi che a “sacrificarsi” a cedere il posto per il ritorno sulla Dragon fosse la cosmonauta Anna Kikina che con questa era arrivata sulla Stazione Spaziale Internazionale, è ovvio che non potrebbe cedere la sua tuta al collega. Ma diciamo che la questione tute è secondaria, se ne manda una su in qualche modo e si spiega al Rubio come usarla. Non è tanto questo il punto quanto che comunque ci si troveremmo come nella canzoncina dei 44 gatti: in fila per sei col resto di uno. Anna Kikina o chi per lei, appunto.

Potrebbe, invece, volare il solo comandante Kokonenko e restare lui: sarebbe comunque dovuto arrivare a bordo con la Ms-23 insieme ad un collega cosmonauta, Nikolai Chub e ad un astronauta, Loral O’Hara a completamento della Expedition 69. Certo, ma sorge un altro problema: in un mio precedente articolo ho spiegato come il sediolino Kazbekh UM, quello a bordo della Sojuz nel modulo di rientro SA, sia un componente essenziale per il rientro stesso. Quindi è fatto su misura con il calco del cosmonauta vestito con la tuta Sokol pressurizzata al massimo. In parole povere serve ad ammortizzare l’atterraggio della Sojuz che sappiamo essere abbastanza brutale. Quindi anche se Kokonenko restasse sulla ISS, il suo sediolino non si potrebbe adattare alla corporatura di uno dei tre da riportare a casa.

Invece la Sojuz stessa ci offre la soluzione più logica, a mio avviso: la Sojuz può attraccare in modalità completamente autonoma, quindi se non sopraggiungono problemi al sistema di avvicinamento automatico Kurs-NA, la nave può salire su da sola, con a bordo tre sediolini fatti su misura per i “naufraghi spaziali”. L’equipaggio della MS-23 aspetterà la MS-24 per completare l’Expedition 69. Non ci sarebbe da attendere molto visto che si costruisce una Sojuz od una Progress ogni due mesi circa. Non solo, ma anche se ci fossero problemi al Kurs, l’eventuale attracco manuale può essere effettuato da bordo della ISS con il sistema TORU, di cui ho parlato in un mio articolo relativo ai sistemi di avvicinamento automatici.

Quindi, al di là del fatto che per saperne di più è meglio attendere che venga presa una decisione ufficiale, la soluzione della Sojuz vuota da inviare in orbita sembra quella più sensata, al di là delle speculazioni che la stessa Roscosmos, in un comunicato del 9/1, ha appunto definito tali.

ARTICOLO PUBBLICATO SULLA PAGINA FACEBOOK "LE STORIE DI KOSMONAUTIKA" IL 09/01/2023Link all'articolo su Facebook

L'astronauta della Nasa Francisco (Frank) Rubio

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