LUPEX: l’evoluzione Nippo-Indiana di Chandrayaan per l'esplorazione della luna 


Il successo della missione lunare indiana Chandrayaan-3 ha portato alla ribalta l’interesse dei media di tutto il mondo sulle ambizioni del programma spaziale di ISRO (Indian Space Research Organisation). Proprio mentre il Lander Vikram ed il Rover Pragyan sono in piena azione sulla superficie del polo sud lunare, è stato dato il via libera ad un’ancora più ambiziosa missione di esplorazione del nostro satellite, stavolta in collaborazione con l’agenzia spaziale giapponese JAXA: LUnar Polar EXploration, LUPEX in sintesi. 

Le profetiche parole di Vikram Sarabhai 

"Ci sono alcuni che mettono in dubbio l'importanza delle attività spaziali in una nazione in via di sviluppo. Per noi non c'è ambiguità di scopo. Non abbiamo la fantasia di competere con le nazioni economicamente avanzate nell'esplorazione della luna o dei pianeti o con il volo spaziale con equipaggio.

Ma siamo convinti che, se vogliamo svolgere un ruolo significativo a livello nazionale e nella comunità delle nazioni, non dobbiamo essere secondi a nessuno nell’applicazione delle tecnologie avanzate ai problemi reali dell’uomo e della società”.

(Vikram Ambalal Sarabhai)

Queste le parole del padre del programma spaziale Indiano, il fisico Vikram Ambalal Sarabhai. Solo sessant’anni fa l’India iniziava a muovere i suoi primi passi nell’esplorazione spaziale lanciando piccoli razzi suborbitali, chiamati Rohini, da un poligono situato nelle coste affacciate sul Mare Arabico.
Oggi ISRO è una realtà capace di mandare satelliti intorno alla Luna ed a Marte, scendere, prima al mondo, con successo al Polo Sud lunare e disporre di una serie di lanciatori adatti ad ogni esigenza.
Naturale che, oggi, importanti agenzie, come JAXA, si rivolgono a questo paese per realizzare le proprie ambizioni in ambito spaziale. 

Un percorso iniziato nel 2017

Gli accordi tra ISRO e JAXA per una missione congiunta al Polo Sud della Luna, sono partiti nel dicembre 2017 con la firma di un protocollo congiunto per inviare, entro il 2026, un Lander costruito dall’India ed un Rover, costruito dal Giappone che si farà carico anche di lanciare la stazione automatica nello spazio per mezzo del nuovo lanciatore pesante, in fase di sviluppo, Mitsubishi H-III.

L’agenzia spaziale giapponese ha terminato il suo studio preliminare di fattibilità nel 2021 e nell’aprile 2023 una delegazione congiunta Nippo-Indiana ha iniziato a lavorare congiuntamente per studiare, soprattutto alla luce dei dati ottenuti dalla missione Chandrayaan-3, possibili siti di allunaggio, metodologie di telecomunicazione e di telemetria del Lander e del Rover.
Fondamentale sarà, in questo senso, l’apporto fornito dalla prossima missione SLIM di JAXA che dovrebbe portare un piccolo Lander ad allunare in una zona non distante dalla fascia equatoriale lunare, utilizzando un sistema di riconoscimento contestuale del territorio sottostante, una specie di riconoscimento facciale applicato però al suolo lunare.

Il Primo Ministro giapponese Fumio Kishida (a sinistra) ed il suo omologo indiano Narendra Modi a New Delhi nel marzo 2023. Credito: ANI

Una ricca dotazione di strumenti

Con 350 Kg. di peso, rover incluso, il lander della missione sarà in grado di sopravvivere, differentemente da Chandrayaan-3, alla notte lunare per una durata stimata in 6 mesi terrestri.

Nel rover di fabbricazione giapponese ci sarà una trivella in grado di esaminare il terreno fino alla profondità di 1,5 m. mentre lo spettrometro in banda-L di produzione Europea EMS-L (Exospheric Mass Spectrometer L-band), previsto per la missione russa Luna-27, verrà assegnato alla dotazione di bordo del lander.

Completano la dotazione della strumentazione tutta una serie di apparecchiature come spettrometri e radar dedicati alla ricerca dell’acqua presente nel sottosuolo e nella regolite lunare come il GPR (Ground Penetrating Radar) il NS (Neutron Spectrometer) ALIS (Advanced Lunar Imaging Spectrometer) ed il pacchetto REIWA (REsource Investigation Water Analyzer) oltre a uno spettrometro per la misurazione dei raggi gamma a bassa energia LEGRS (Low Energy Gamma Ray Spectrometer), APS (Alpha Particle Spectrometer) per misurare la quantità di particelle alfa e due strumenti per la misura della massa e velocità di micrometeoriti e la ricerca di particelle di polvere con carica elettrostatica: LUMEX (LUnar Micrometeorite EXperiment) e LEDEX (Lunar Electrostatic Dust EXperiment). 

Configurazione della missione LUPEX. Credito: ISRO/JAXA 

L’incognita del lanciatore

Se dal lato ISRO le missione che si sta svolgendo con successo sulla Luna fa ben sperare per gli esiti delle missioni future, sul futuro programma LUPEX pesa l’incognita legata al successo del volo inaugurale del lanciatore pesante Mitsubishi H-III.

Questo nuovo veicolo a due stadi, con capacità di carico utile massima di 7.900 kg nella GTO, ha fallito il suo lancio inaugurale il 7/3/2023 a causa della mancata accensione del secondo stadio.
Prima del volo previsto con la missione LUPEX, sono in programma almeno 14 lanci che dovrebbero certificare l’affidabilità.

ARTICOLO PUBBLICATO SULLA PAGINA FACEBOOK "LE STORIE DI KOSMONAUTIKA" IL 08/09/2023in lingua inglese su spacevoyaging.comed, in lingua italiana, su passioneastronomia.it

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