Io me ne andrei… Ma non subito.
Ieri pomeriggio è stato diffuso un comunicato ufficiale, sul sito di Roscosmos, che recitava così:
"Il direttore generale della State Corporation Roscosmos Yuri Borisov ha tenuto il primo incontro operativo settimanale con la leadership della State Corporation.
Durante l'incontro, sono stati ascoltati i rapporti dai capi di tutte le aree di attività di Roscosmos: la produzione di tecnologia spaziale e missilistica, la creazione di infrastrutture, l'attuazione di programmi di cooperazione internazionale e l'uso dei risultati delle attività spaziali nel socio- sviluppo economico della Russia.
Prima di allora, il presidente russo Vladimir Putin ha avuto un incontro di lavoro con Yuri Borisov. Il capo della State Corporation gli ha riferito dei compiti principali nella nuova posizione: lo sviluppo della costellazione orbitale russa con un'enfasi sulla fornitura dei servizi richiesti dall'economia russa, l'attuazione del programma di volo con equipaggio, inclusa la creazione di un nuova stazione orbitale russa e il completamento delle operazioni della ISS dopo il 2024."
Testuali parole: “il completamento delle operazioni della ISS DOPO il 2024”
Quindi nel 2024 se ne andranno abbandonando la stazione spaziale al suo destino? No, direi proprio di no e vediamo perchè.
Nel comunicato ci si riferisce ad un colloquio avuto tra Borisov ed il Presidente Putin, leggiamo la traduzione di ciò che si sono detti:
"Il presidente russo Vladimir Putin ha tenuto un incontro di lavoro con il direttore generale della Roscosmos State Corporation Yuri Borisov.
Vladimir Putin: Yury Ivanovich, non c'è bisogno di dirci nulla sull'industria spaziale e missilistica, come vice primo ministro ha supervisionato quest'area di attività attraverso il governo. Conosci anche i potenziali clienti, conosci i nostri vantaggi competitivi, conosci le questioni che richiedono un'attenzione speciale.
Su cosa ritenete necessario concentrare questa attenzione?
Yury Borisov: Presidente Putin, prima di tutto vorrei ringraziarla per una nomina così alta. Per me questo è un grande onore. D'altra parte, si tratta di obblighi aggiuntivi.
Il nostro paese ha aperto la strada allo spazio per il mondo intero e penso che un senso di orgoglio sia presente nel cuore di ogni russo per le nostre conquiste spaziali. Molte generazioni di nostri ingegneri e designer hanno creato un enorme potenziale per le basi scientifiche e tecniche, che dovranno essere convertite in servizi specifici oggi richiesti dall'economia russa.
L'industria si trova in una situazione difficile e vedo che il mio compito principale, insieme ai miei colleghi, non è quello di abbandonare, ma di alzare il livello e, prima di tutto, fornire all'economia russa i servizi spaziali necessari. E questi sono: navigazione, comunicazione, trasmissione dati, informazioni meteorologiche, geodetiche e così via. Questi sono i servizi più richiesti oggi, senza i quali è impossibile immaginare la vita moderna.
Continueremo anche il programma con equipaggio in conformità con i piani approvati. Le priorità principali saranno attribuite alla creazione della stazione orbitale russa. Non dimenticandoci della ricerca scientifica.
Vladimir Putin: sul lungo periodo.
Yuri Borisov: sul lungo periodo.
Vladimir Putin: Per quanto riguarda l'esplorazione spaziale con equipaggio, quali sono le nostre idee su ciò che deve essere fatto nel prossimo futuro?
Yuri Borisov: Presidente Putin, lei sa che stiamo lavorando nell'ambito della cooperazione internazionale sulla Stazione Spaziale Internazionale. Ovviamente adempiremo a tutti i nostri obblighi nei confronti dei nostri partner, ma la decisione di lasciare questa stazione dopo il 2024 è stata presa. Penso che a questo punto inizieremo a costruire la stazione orbitale russa. Credo che il futuro della cosmonautica con equipaggio russa, prima di tutto, debba basarsi su un programma scientifico equilibrato e sistematico, in modo che ogni volo ci arricchisca di conoscenze nel campo dello spazio.
Vladimir Putin: Bene."
Quindi NON è stato Putin a dire a Borisov di lasciare la ISS ma, testuali parole di quest’ultimo, “la decisione di lasciare questa stazione dopo il 2024 è stata presa”.
Bene, ma da chi? Ed in che modo verrà “lasciata” la ISS?
A questo punto risulta necessario leggere anche gli altri due articoli, pubblicati sulla versione in russo del sito Roscosmos. Il primo ripercorre la storia della stazione spaziale internazionale ed i moduli componenti la sua sezione russa, compreso il modulo Zarja, in comproprietà con la NASA.
Ma è il secondo articolo, pubblicato quando in Italia erano circa le 17, che chiarisce definitivamente tutti i dubbi e sarebbe servito, se molti allarmisti a caccia di click lo avessero letto (traducendolo prima, ovviamente) a smorzare sul nascere tutte le illazioni che da ieri sera si sono fatte.
Sto parlando dell’intervista a Vladimir Solovjev, direttore della sezione russa della ISS ma, soprattutto, cosmonauta di lunghissima esperienza ed eroe, insieme a Leonid Kizim, dello spettacolare ed unico trasloco tra la stazione spaziale Saljut-7 e la MIR, avvenuto durante la missione Sojuz T-15. Quindi non un politico, ma una persona “del mestiere”.
Della lunga intervista vi riporto il passaggio chiave:
“Inoltre, per decisione dei capi delle agenzie spaziali - partner della ISS, la vita della stazione è stata determinata entro il 2024 e ora dobbiamo decidere cosa fare in futuro e iniziare già a lavorare sui programmi con equipaggio che saranno attuato dopo questo periodo.
Non è un segreto per nessuno che la risorsa dei primi moduli della ISS, progettata per 15 anni, sia stata superata di oltre una volta e mezza. E recentemente c'è stata la tendenza ad aumentare il tempo dedicato dai cosmonauti alla manutenzione e riparazione dei sistemi di bordo che hanno esaurito le loro risorse. L'equipaggio ha sempre meno tempo per condurre esperimenti scientifici.
Nel nostro paese, la discussione su come si svilupperà la cosmonautica con equipaggio russo dopo il programma ISS è andata avanti per molto tempo. Il Consiglio spaziale dell'Accademia delle scienze russa ha esaminato questo problema sei anni fa. Alla discussione hanno partecipato vari dipartimenti. Le imprese di Roscosmos hanno espresso le loro proposte.
È noto che la NASA, senza abbandonare l'attuazione dei programmi orbitali, ha deciso di tornare seriamente al programma con equipaggio lunare. Tutti i partner della ISS, ad eccezione della Russia, hanno aderito al loro progetto lunare. Per la leadership di Roscosmos, è diventato ovvio che non ha senso per noi partecipare al progetto lunare americano a margine. Ci è chiaro che prima di inviare i cosmonauti sulla Luna, dobbiamo decidere la necessità di questo passaggio serio e molto costoso, per effettuare una quantità abbastanza grande di ricerche con dispositivi automatici.
Senza in alcun modo sminuire l'importanza dei programmi di esplorazione della Luna, RSC Energia ha proposto di considerare il progetto di creare la Russian Orbital Service Station (ROSS) in orbita con un'inclinazione di circa 97° rispetto al piano equatoriale, nonché di realizzare il Modulo Scienza ed Energia (SEM) destinato al segmento russo ISS, la base di ROSS. Questa proposta è stata approvata dai vertici del Paese.”
Avete letto bene:
“Inoltre, per decisione dei capi delle agenzie spaziali - partner della ISS, la vita della stazione è stata determinata entro il 2024 e ora dobbiamo decidere cosa fare in futuro e iniziare già a lavorare sui programmi con equipaggio che saranno attuato dopo questo periodo.
Non è un segreto per nessuno che la risorsa dei primi moduli della ISS, progettata per 15 anni, sia stata superata di oltre una volta e mezza. E recentemente c'è stata la tendenza ad aumentare il tempo dedicato dai cosmonauti alla manutenzione e riparazione dei sistemi di bordo che hanno esaurito le loro risorse. L'equipaggio ha sempre meno tempo per condurre esperimenti scientifici.”
Ops…
Ma… Quindi non è una decisione dei cattivissimi Russi, quella di smobilitare la ISS dopo il 2024, ma una decisione collegiale!
Lo dice lo stesso Solovjev:
“Non è un segreto per nessuno che la risorsa dei primi moduli della ISS, progettata per 15 anni, sia stata superata di oltre una volta e mezza.”
Anche la MIR ebbe una vita operativa, progettata per una decina di anni, prolungata fino a quindici con numerosi guasti, anche seri, occorsi nella sua ultima fase di vita. Guasti che alimentarono un certo scetticismo da parte americana sul proseguo della collaborazione coi russi nell’utilizzo di questa stazione, Scetticismo che scivolava nella satira dissacrante (non c’era ancora Internet quindi non c’è stata la fioritura di sagace ironia da parte dei professionisti del commento memorabile); ci pensò Hollywood a stigmatizzare questo sentimento diffuso, in una memorabile scena del film “Armageddon” in cui un cosmonauta russo esaurito fa da guida agli equipaggi della Freedom e della Independance dentro i malsani ed angusti spazi di una Mir in rovina.
Ebbene, siamo alla fine della ISS, che ci piaccia o no.
Non per volontà di supremazia dei russi rispetto agli altri. Non ci sono le risorse per costruire in pochi anni una stazione, sebbene molto semplice e quasi completamente automatizzata come la ROSS. E, del resto, se consapevoli come lo sono che non potranno avere un accesso allo spazio proprio prima di tre, quattro anni, perché tagliarsi questa via visto che non è previsto l’utilizzo per Roscosmos della stazione Cinese?
Si tratta di una considerazione fatta a tavolino con tutti i partner internazionali. Sostituire, come qualche tempo fa si era prospettato, le componenti vitali del modulo Zvezda che, giova ricordarlo, è la centrale termica, il cuore dei sistemi di supporto vitale e di riciclo di acqua e rifiuti, nonché il modulo dove si trovano i principali propulsori di assetto ed orientamento della stazione, non è né conveniente né praticabile nel breve periodo.
In tempi non sospetti, cioè prima dell’Invasione dell’Ucraina, si era parlato di garanzia di queste componenti vitali, al massimo entro il 2025. Oltre tale data, non sarebbe stato possibile prevedere eventuali guasti anche seri su queste componenti così importanti.
La stessa struttura della ISS non consente una rapida sostituzione di Zvezda con un altro modulo (tra l’altro tutto da costruire…), quindi era giocoforza decidere insieme che dal 1998 ad oggi, la vecchietta aveva fatto egregiamente il suo dovere ma che era arrivato il momento dell’addio.
Come scrissi nell’articolo dedicato a Gagarin, nessuno vuole che i propri eroi muoiano. Ma non si può vivere per sempre. La ISS, che ci piaccia o no, finirà. Entro il 2030 sicuramente. Forse, purtroppo, un pò prima.
P.s.
Non vi ho descritto come sarà la ROSS. Come mia abitudine, parlo solo di ciò che è avvenuto. Il Futuro, come diceva Shakespeare, è il territorio inesplorato. ne parleremo al momento del lancio del primo modulo, il NEM.
Se vi interessa tutta l’intervista a Solovjev, ecco il link
https://www.roscosmos.ru/38020/
L’unico problema è che è in russo…
Articolo pubblicato sulla pagina facebook "Le storie di kosmonautika" il 27/07/2022Link all'articolo
Visite