Il rapporto dell’Ispettore generale della NASA sulle perdite d’aria nella ISS: cosa c’è da sapere
Premessa: come ben sapete il modulo Zvezda si trova in orbita dal 2000, ha quindi 24 anni. Quanti di noi circolano con veicoli tanto anziani?
È doverosa la premessa perché ogni qual volta si parla di guasti e perdite sulla ISS, si scatena sempre una ridda di polemiche; però ragazzi facciamocene una ragione: una cosa vecchia si guasta e si usura. L’importante è che i problemi non mettano a repentaglio la vita di astronauti e cosmonauti da qui al 2030 quando la ISS passerà a miglior vita.
La NASA, in un nuovo rapporto, pubblicato da George Scott, ispettore generale dell'agenzia e ripreso dalla rivista Ars Technica, evidenziano la gravità del problema.
Il documento indica che nel febbraio di quest'anno il tasso di perdite d'aria da meno di 450 grammi è aumentato a 1 kg al giorno, e in aprile questa cifra è addirittura aumentata a 1,6 kg al giorno. Tuttavia, nel corso di anni di ricerca, né i funzionari russi né quelli americani sono stati in grado di identificare l’esatta causa principale di questo processo. Entrambi i dipartimenti ritengono che la risposta potrebbe risiedere nell'insufficiente tenuta delle saldature interne ed esterne.
Il modulo Zvezda con, agganciato al suo nodo d'attracco, il cargo Progress. Credito: Roscosmos
Una delle soluzioni a cui è arrivata la NASA è quella di garantire che il portello del modulo Zvezda che porta al suo nodo di attracco rimanga sempre chiuso. Se la perdita peggiorasse, potrebbe essere necessario chiudere permanentemente questa apertura. In questo caso, il numero dei porti di attracco per i veicoli spaziali russi sulla ISS sarà ridotto da quattro a tre.
L'agenzia non ha commentato pubblicamente le preoccupazioni circa il graduale deterioramento della stazione, poiché finora le perdite sono circoscritte e non hanno interessato altre parti della ISS.
La NASA sta discutendo attivamente del futuro della ISS, che si sta lentamente avvicinando alla fine della sua vita operativa. Roscosmos ha stipulato un accordo per continuare a gestire il complesso orbitale fino al 2028, mentre la NASA e i partner prevedono di rimanere sulla stazione fino al 2030. Successivamente, entrambi i paesi prevedono di passare a proprie stazioni.
La Federazione Russa prevede di costruire la Stazione Orbitale Russa (ROS), mentre l'agenzia americana inizierà i voli verso le stazioni spaziali private, già realizzate da Axiom Space, Blue Origin e Voyager Space. Tuttavia, non è ancora noto se il loro sviluppo sarà completato prima dell’inizio del prossimo decennio.
In una recente dichiarazione, Yuri Borisov, Direttore generale di Roscosmos, non ha escluso di continuare la collaborazione con i partner internazionali fino al 2030 data comunemente indicata come limite oltre il quale la messa in sicurezza della stazione spaziale comporterebbe investimenti non più sostenibili economicamente.
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