De re coquinaria

Cibo e follia

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Vi è mai capitato di osservare quanto siano folli o strane alcune challenge che gli uomini intraprendono con il cibo? Eccone alcune tra le più assurde e che vi lasceranno senz’altro a bocca aperta! Ebbene, anche nella nostra regione ci sono state sfide folli, lo sapevate? La più recente è quella del maritozzo al cioccolato più lungo del mondo. È stato realizzato da 600 alunni della scuola Di Poppa, a Teramo, ed è lungo 300 metri, 40 in più del record precedente che si era fermato a 260. È stato frutto di giorni e giorni di lavoro ed organizzazione e ha richiesto inoltre la bellezza di 2.400 uova, 300 chili di farina, 60 litri di latte, 45 chili di zucchero e 45 di burro, 10 chili di lievito di birra, 6 chili di semi di anice e 180 chili di crema di nocciola. I circa 600 pezzi da 50/60 centimetri l’uno sono stati poi posizionati su 140 tavoli e distribuiti in circa 9.000 mono porzioni, apprezzate da tutti i cittadini, adulti e bambini. Ma non è finita qui, perché l’Abruzzo ha affrontato anche altre sfide! Ricordiamo quella dell’arrosticino più lungo e pesante del mondo, realizzato a Civitella Casanova nel settembre del 2015. L’arrosticino pesava 130 kg e la sua lunghezza era di 10 metri e 13 centimetri e ancora, sempre in Abruzzo, c’è stata anche una gara “man VS arrosticini”, nella quale nel 2018 Tony Biferi ne ha mangiati 142 in soli 20 minuti. Il premio è stato un assegno di 1000 arrosticini. Viaggiando per il mondo, tra le più folli e famose competizioni ricordiamo la “Newent Onion Fayre” e la “Bug-Eating King”: la “Newent Onion Fayre” è una competizione che si svolge in Gloucestershire, Regno Unito, nella quale i partecipanti devono mangiare il maggior quantitativo possibile di cipolle crude. L’attuale detentore del record imbattuto è Alex Navari, che è riuscito a mangiare ben 200 grammi di cipolle in soli 45 secondi. Viene da piangere al solo pensiero. La “Bug-Eating King”, invece, si tiene a Lijiang, una città nella provincia cinese meridionale dello Yunnan. L’evento, pensato anche per promuovere il turismo locale, premia colui che riesce a mangiare il maggior numero di insetti, nel minor tempo possibile. Nel 2017 il vincitore, Peng, si è aggiudicato un lingotto d’oro da 24 carati, riuscendo a mangiare in cinque minuti 1,23 chilogrammi di insetti fritti, locuste, vermi, bachi da seta e libellule in meno di 5 minuti. Davvero disgustoso oseremmo dire! Sulle piattaforme web invece, in particolare su YouTube, sta spopolando un nuovo e folle format di intrattenimento: successivamente alle tendenze degli ASMR e dei mukbang, ossia persone che consumano il loro pasto davanti a una telecamera, talvolta in diretta streaming, è in voga la “10k Calorie Challenge”. Si tratta di un contenuto multimediale i cui protagonisti, senza alcun motivo specifico, annunciano ai loro followers che intendono consumare diecimila calorie nell’arco di 24 ore. Il video, dalla durata variabile, coinvolge giovani ragazzi e ragazze, molto spesso di statura esile, che documentano i loro pasti folli e oltremodo calorici. Dato che diecimila calorie corrisponderebbero mediamente al fabbisogno giornaliero di quattro-cinque persone, i cibi più adatti a raggiungere questa cifra assurda sono confezionati, pieni di conservanti e grassi idrogenati. In sostanza, gli sfidanti si abbuffano principalmente di junk food e bevande zuccherate. La challenge inizia solitamente al mattino, durante il quale molti scelgono una “leggera” colazione composta da dolci ripieni e fritti; il pranzo consiste in una lunga sosta al Mc Donald o altri fast food; la cena, secondo le aspettative, è abbondante e costituita da diverse portate. Qualora non si fosse raggiunto l’obiettivo, infine, è necessario escogitare uno snack notturno abbastanza calorico a colmare quel “piccolo spazio” ancora vuoto nello stomaco. Scattata la mezzanotte, la challenge è ufficialmente finita, e si aspetta il mattino seguente per salire sulla bilancia e verificare il peso acquisito dopo la folle abbuffata. Anche se possono sembrare assurde delle challenge del genere, sono tra i video più visualizzati della piattaforma: quelle più estreme possono arrivare addirittura a collezionare milioni di visualizzazioni da tutto il mondo. Nonostante ciò, è necessario riconoscere che video del genere non sono educativi: in primo luogo, promuovono un messaggio sbagliato per quanto riguarda lo spreco alimentare e, a tal proposito, molti considerano tali abbuffate un insulto per le popolazioni indigenti. Oltre a ciò, sono nocive per la salute fisica e mentale: molto spesso l’ingestione di eccessive quantità di cibo provocano disturbi fisici quali nausea, dissenteria, forti dolori intestinali e spossatezza; per di più promuovono un messaggio sbagliato che potrebbe condizionare coloro che soffrono di disturbi alimentari come il “binge eating disorder” o la “bulimia”, con conseguente compensazione calorica. È importante ricordare, comunque, che queste persone compiono tali follie esclusivamente per un vantaggio economico. Chi poi non conosce il celebre reality show televisivo americano “Man vs Food”? Il celebre attore Adam Richman, oramai ex-conduttore a cui si è sostituito dalla quinta stagione l’appassionato ed esperto ristoratore Casey Webb, ha portato a termine alcune delle sfide più folli e assurde del programma che rimarranno sempre nella memoria dei suoi nostalgici fan. Il reality va in onda negli Stati Uniti dal 3 dicembre 2008 sull’emittente Travel Channel e, in ogni puntata, Adam si reca in una località degli Stati Uniti per assaggiare


piatti tipici e vincere una sfida lanciata dal ristorante locale. Di grande fama è la frase con cui si presenta nella sigla di apertura della serie: “Non sono un mangiatore professionista, ma un ragazzo normale con un appetito anormale”. Basti ricordare alcune delle sue sfide più importanti come per esempio “La pizza carnivora”, “Il ramen infuocato” o “The Spicy Tuna Hand Roll Challenge” e a proposito di cibi orientali, una delle sfide più folli che Adam ha dovuto affrontare è stata quella dei “Temaki a dieci livelli”. Il “temaki” è un piatto della tradizione giapponese con forti riferimenti alla cucina brasiliana perché la sua forma ricorda lo stile del tipico street food sudamericano. Per affrontare questa challenge, Adam si è diretto a Charleston, nella Carolina del Sud, città di mare e sono più di cento i ristoranti che servono del sushi ossia, del pesce crudo: uno di questi in particolare ha attirato la sua attenzione ed è il ristorante “Bushido”, che significa “Via del guerriero”, dove Adam affronterà la sfida dei dieci temaki, uno più piccante del precedente. 475 sono i coraggiosi che hanno tentato l’impresa ma solo 8 sono riusciti a vincerla e ad ottenere la fascia cerimoniale che impone allo staff di inchinarsi davanti a chi lo indossi. Sono due le categorie dei vincitori: chi ha mangiato i dieci temaki nell’arco di più giorni è chiamato “guerriero” mentre chi, invece, è riuscito a mangiarli tutti in una volta è chiamato “Leggenda del temaki”. Per farsi coraggio, Adam ha intervistato gli otto vincitori le cui risposte sono state tutto tranne che confortanti: uno di loro esordisce dicendo “è una vera tortura” e un altro “che Dio ti aiuti”. Il creatore di questa “letale sinfonia di sushi”, come la definisce Adam, è lo chef e manager del ristorante Rallee Balagtas che ha provato sulla sua stessa pelle per ben due volte la sua letale creazione. I suoi temaki sono a base di tonno pinna gialla spezzettato e ricoperto di salsa thai piccante ed è arrotolato con riso gohan e cetriolo fatto a strisce in un’alga chiamata “nori”. Lo chef prepara meticolosamente i dieci temaki ma dal livello otto le cose peggiorano perché entra in gioco il letale peperoncino habanero il quale ha la carica di ben 40 jalapeno; l’habanero viene sostituito nel livello nove dal peperoncino verde ed infine, il terribile livello dieci accoglie il temibile “thai pepper”, detto anche “thai dragon”. Come Adam sia riuscito a vincere e in meno tempo degli altri è impossibile da descrivere ma non consigliamo a nessun debole di stomaco di azzardare questa challenge! Per concludere, assurdo è il “Respirianesimo”. Dopo vegetariani, vegani e crudisti, secondo questa corrente, che sembrerebbe derivare dall’Induismo, il nostro corpo non ha bisogno di nient’altro per sopravvivere se non di energia pranica (dal sanscrito “vita”, “respiro”, “spirito”). Dunque, per il sostentamento dell’essere, è assolutamente inutile l’assunzione di alimenti, sia solidi che liquidi: l’unica fonte di energia è quella solare . Questo processo è molto simile a quello della fotosintesi clorofilliana nelle piante. Tra gli esponenti più rilevanti della corrente, troviamo l’italotedesco Nicolas Pilartz, che, dopo 41 anni di vita da onnivoro, bevitore e fumatore e dopo una vita sfrenata, proprio 3 anni fa ha deciso di adottare questo nuovo stile di vita, eliminando qualsiasi cosa, compreso il cibo: un vero folle! E vogliamo chiedervi, qual è la tendenza o abitudine alimentare più folle e strana che abbiate mai sentito? Sareste talmente impavidi da affrontare una?




Di Massimo Giorgia

Quintiliani Laura

Di Giacomo Giada

Piersanti Sheryl

Mattucci Veronica