Olimpiadi ieri e oggi
Milone, un campione moderno
Milone, un campione moderno
Rinvenuta testimonianza del VI secolo a.C riguardante l'ennesima vittoria di Milone a Olimpia.
Nelle ultime ore gli archeologi sono riusciti a mettere insieme i frammenti di un'antica tavoletta risalente al 512 a.C. che, secondo la traduzione, riporta la notizia del vincitore delle Olimpiadi di quell'anno. Qui di seguito è trascritta la versione in italiano di parte del suddetto documento storico:
"Ormai dall’anno 01, “né gara più alta d’Olimpia celebriamo” (Pindaro, “Olimpica 1”) e in questa 67esima edizione dei Giochi il giovane Milone di Crotone ha nuovamente ottenuto la corona d’ulivo del vincitore confermando, così, la sua fama di “più grande atleta di tutti i tempi”.
Infatti il 38enne è già stato campione col pancrazio per 6 volte prima d’oggi, guadagnandosi per 5 di queste il titolo di Periodonikes (Περιοδονικές ), arrivando primo in tutte le gare dell’edizione. Da oltre due secoli i più importanti Giochi della Magna Grecia, creati dal nostro eroe Pelope, che con le sue gesta ha dato nome al Peloponneso, in onore del sommo Zeus, la cui statua criselefantina (χρυσός + ἐλέφας)2 sorge nel santuario di Olimpia3, comprendono infatti diverse discipline. Le principali sono la lotta (πάλη), il pentathlon, la corsa individuale (στάδιον) e quella dei cavalli (κέλης) e il pancrazio (παγκρατιον). Ebbene il campione ha eccelso in ciascuna di esse, grazie, probabilmente, alla sua ricchezza (in quanto influente aristocratico a Miscello e sposo della figlia di Pitagora Myia) che gli ha permesso di allenarsi costantemente: è infatti noto il quotidiano sollevamento di un vitello, che l’ha portato a poter caricare sulle spalle addirittura un toro."
Anonimo
Milone, se confrontato con gli sportivi moderni, rappresenta alcuni dei valori dell’odierno Fair Play. Infatti i suoi esercizi giornalieri sono simbolo della costanza e dell'impegno che derivano dalla sua motivazione e che hanno ispirato il successivo principio di Milone. Esso consiste, infatti, nell'aumento progressivo del carico di lavoro al fine di rafforzare la massa muscolare ed è un metodo adottato oggi da molti atleti che desiderano partecipare alle Olimpiadi. A differenza degli odierni sportivi, però, quelli greci avevano una mentalità differente e per loro la partecipazione, in particolare nelle prime edizioni, non contava nulla se non era seguita dalla vittoria, dunque veniva meno l’etica, cioè il riconoscimento dei propri limiti e di conseguenza l’accettazione di un eventuale sconfitta. La sintesi tra la fisicità di Milone e i valori del Fair Play costituiscono quella che i Greci chiamavano καλοκαγαθία (kalokagathìa), cioè la “bellezza fisica e morale, esteriore ed interiore”.
Questo concetto verrà poi ripreso dal filosofo greco Aristotele che, circa due secoli dopo, dirà: "Come nelle Olimpiadi sono incoronati quelli che partecipano alla gara, così nella vita chi agisce giustamente diviene partecipe del bello e del buono."
Ed è proprio per questo che l’indimenticato Milone viene da sempre preso come modello non solo dai campioni talentuosi, ma anche da coloro che, nonostante le difficoltà, perseverano nelle loro attività per raggiungere i loro obiettivi.
Anna Di Felice
Aurora Di Giuseppe
Federica D’Antonio
Ludovica Carlucci
Benedetta Pino