Interamniae populus


Teramo

di Francesco Di Giuliantonio


LE DOMUS ROMANE DEL QUARTIERE DI SAN LEONARDO.

Dall’età medievale, il centro storico della città di Teramo è suddiviso in quattro quartieri: San Giorgio, che comprende tutta l’area dell’antico Cardo cittadino, l’attuale Corso San Giorgio e le strade parallele, dall’attuale Piazza Giuseppe Garibaldi a Piazza Martiri della Libertà. La Cattedrale di Santa Maria Assunta e l’Episcopio sono il centro d’incontro dei quattro quartieri; da Corso Porta Romana, sino a Piazza del Carmine è territorio dei quartieri gemelli, Santo Spirito e Santa Maria a Bitetto, i più antichi del centro storico. Il quartiere di San Leonardo si estende dal Loggiato Comunale di Piazza Orsini al Ponte di San Ferdinando, opera dell’ingegner Carlo Forti; tale quartiere comprende l’area dell’Ospedale Psichiatrico di Sant’Antonio Abate, con l’omonima chiesa, del palazzo Melatino, di Piazza Sant’Anna e del Corso Porta Reale (oggi Carlo De Michetti). I primi insediamenti umani nel territorio che oggi corrisponde al centro storico risalgono al Neolitico. Recente è il rinvenimento di uno scheletro dell’età neolitica, nei pressi di via Mario Capuani, nel quartiere San Giorgio. I rinvenimenti archeologici di epoca romana di Interamna Praetuttiorum, sono databili sia nell’età tardo-repubblicana, sia nell’età imperiale, in un periodo che va dal II secolo a.C. al II secolo d.C. I più importanti rinvenimenti archeologici romani sono stati compiuti soprattutto grazie allo storico cittadino Francesco Savini, il cui palazzo di famiglia è situato immediatamente sopra la domus del Leone (Corso Cerulli, angolo di Piazza Sant’Anna). Savini, recatosi nei seminterrati di palazzi situati nel quartiere di Santa Maria a Bitetto, è riuscito a provare l’esistenza di un Teatro Romano, databile all’età Augustea, di cui oggi conserviamo i resti, e di numerose Domus situate nell’ambiente cittadino. Altra testimonianza del periodo romano, di cui si ha la conoscenza, è la presenza delle mura dell’Anfiteatro in via Irelli, che circondano il palazzo del Seminario Aprutino, distrutto nel XV secolo, per volere del Vescovo Guido II, per procedere alla costruzione di una CattedraleFortezza, in seguito all’attacco dei Normanni, ed è da quel periodo che la Cattedrale di Santa Maria Aprutiensis, rasa al suolo, ha perso la funzione di Cattedrale Aprutina. In epoca romana, Interamna Praetuttiorum era una cittadina fiorente, di stampo culturale e nobile: lo stesso imperatore Ottaviano Augusto la visitò durante il suo periodo di potere. Del volto nobile della cittadina tra i due fiumi, sono testimoni le numerose Domus, ville abitate dai Patrizi, presenti soprattutto nel quartiere di San Leonardo, poiché si pensa che il quartiere Santo Spirito era utilizzato perlopiù a scopi ricreativi, per la presenza del Teatro e delle vasche termali.

MERAVIGLIE NASCOSTE

Nel quartiere di San Leonardo si celano agli occhi dei Teramani realtà misteriose. Stiamo parlando delle meravigliose Domus Patrizie sotterranee, uniche per le raffigurazioni musive policrome che nascondono al loro interno. Tra le Domus più note collochiamo sicuramente la Domus di Piazza Sant’Anna, adiacente all’Antica Cattedrale, la Domus e il mosaico del Leone, nei sotterranei del palazzo di proprietà degli eredi dello storico Francesco Savini. Tra le più sconosciute, poiché situate nei sotterranei di costruzioni civili, collochiamo l’affascinante Domus di Bacco, la Domus di vico delle Ninfe, e la Domus di via Porta Carrese.

LA DOMUS DI BACCO

Durante alcuni lavori di costruzione di un edificio di civile abitazione in via dei Mille, nel quartiere di San Leonardo, sono stati riportati alla luce alcuni ambienti, di cui uno di notevoli dimensioni, pertinenti ad una Domus databile al I secolo a.C. Le strutture murarie sono realizzate in “opus mixtum”, cioè formate da materiali differenti, con grossi ciottoli di fiume, tegole e mattoni e conservano parte degli intonaci policromi con decorazione geometrica. I rinvenimenti effettuati occupano però, solo una parte di quella che doveva essere l’effettiva superficie dell’abitazione. L’ambiente più grande, sicuramente di servizio, presenta una pavimentazione in cocciopesto con inserzione di tessere marmoree. Un secondo ambiente conserva, invece, una pavimentazione a mosaico con grande fasci perimetrale a tessere bianche e con un grande quadro centrale decorato con motivi geometrici a tessere bianche e nere, con fascia a tessere nere circostante. La soglia è composta anch’essa da un mosaico formato da tessere bianche e fasce nere concentriche. Ma l’ambiente più importante della casa doveva essere quello centrale che conserva ancora intatta una pavimentazione a mosaico con tessere bianche con fascia perimetrale nera, al centro della quale si trova un notevole emblema policromo raffigurante il busto del dio bacco, con indosso una corona di pampini e con la pelle ferina sulle due spalle. La soglia è decorata con motivi geometrici con tessere bianche e nere.