Turisti per caso

La notte per conoscere sé stessi

Come abbiamo già dimostrato in precedenza, il mondo è pieno di bellezze e meraviglie varie. Che dite di esplorare ancora, stavolta con panorami e fenomeni ancor più meravigliosi?

L’aurora boreale è uno di quei di quei fenomeni naturali che ognuno di noi sogna di poter vedere almeno una volta nella vita. Luci blu, verdi e rosa dipingono il cielo di numerosi paesi nordici (come l’Islanda, la Norvegia o l’Alaska), protagonisti di questo articolo.

Ma cos’è l’aurora boreale?

E’ un fenomeno meraviglioso che cela dietro di sé un’esplosione di particelle a elevatissima energia. Queste particelle a contatto con la  sfera terrestre sono capaci di tingere il cielo di colori sempre diversi. Riuscendo dunque a

regalare esperienze differenti a ognuno. E quando è possibile ammirare tale fenomeno?

I periodi variano ma è preferibile andare in prossimità degli equinozi, quindi tra febbraio e marzo, poi tra settembre e ottobre. Per secoli ha suscitato nell’uomo stupore e curiosità,

tanto da creare numerose storie riguardanti il fenomeno. Secondo una leggenda finlandese, l’aurora boreale sarebbe la coda di una volpe artica che, toccando la neve mentre corre, crea scie luminose. Invece, gli eschimesi inuit credono che siano gli spiriti dei defunti di ritorno sulla terra.

Invece, ora parliamo del sole di mezzanotte. E no, non è affatto una contraddizione. Nella città di Longyearbyen, nell’arcipelago delle isole Svalbard, Norvegia.

Alla latitudine 78°13, per quattro mesi l'anno - dal 19 aprile al 23 agosto - il sole non tramonta mai. Questo fenomeno, detto sole di mezzanotte, vede la nostra stella madre brillare sopra l'orizzonte per 24 ore al giorno. Quando il sole non supera mai la linea dell'orizzonte (le temperature restano estremamente rigide) a causa dell'inclinazione dell'asse di rotazione della Terra - il record è stato di -46,3 °C nel marzo 1986 -, hanno indotto l’amministrazione cittadina ad emettere un’ordinanza

curiosa, e non in senso positivo.

Appunto per le temperature estremamente basse, la decomposizione dei cadaveri non può avvenire: l’ordinanza consiste nel “non morire”, sarebbe solo un divieto di sepoltura. In caso di malore le autorità locali provvedono subito al trasporto sulla terra ferma. Lo strano provvedimento pare esser stato preso da un’ epidemia avvenuta negli anni ‘20 e dal ritrovamento di virus patogeni ancora vivi e attivi nei tessuti di corpi, riesumati a distanza di anni dalla morte.

Come sempre, zaino in spalla e partiamo: come facciamo a perderci panorami del genere quando siamo ancora vivi, vegeti e giovani?




Valentina Dragone

Giorgia Lelii