Lo zibaldone delle recensioni 

Book Jumpers

Quando la giovane Amy, cresciuta in Germania, torna per le vacanze estive nella piccola isola in cui vive la famiglia materna, di certo non si sarebbe aspettata di vivere l’avventura più emozionante e affascinante della sua vita. Scopre infatti che alla sua famiglia è affidata da secoli una missione essenziale: difendere e proteggere la letteratura, grazie alla dote che gli permette di “saltare” dentro i libri attraverso un portale chiamato Portae Litterae, per controllare che tutto vada per il verso giusto. Amy fa il suo primo salto nel Libro della Giungla e poi prosegue esplorando tutte le storie che hanno accompagnato la sua infanzia, conoscendo i suoi luoghi e personaggi preferiti. Improvvisamente però questo equilibrio iniziale viene spezzato da un misterioso ladro che ruba elementi fondamentali, che mutano le trame dei racconti e vanificano quanto scritto dagli autori. Amy inizia ad indagare per scoprire la verità, arrivando a scavare nel passato, conoscendo la storia della sua famiglia e sulla sorte di un manoscritto bruciato secoli prima. Questa è la vicenda raccontata nel libro “Book Jumpers”, di Mechthild Glaser, un romanzo avvincente, che crea una perfetta alternanza tra realtà e fantasia, suspense e azione, amore e umorismo. Un racconto molto coinvolgente, che è riuscito a farmi tenere gli occhi incollati sulle pagine dal primo all’ultimo capitolo, ma soprattutto a farmi affezionare a tutti i personaggi, in particolare alla protagonista, in cui ho riconosciuto molti miei tratti caratteriali. Penso che sia il libro perfetto per distaccarci dalla realtà e lasciarci trasportare nel mondo fantastico dove tutto è possibile, perfino vivere in prima persona le fiabe a cui eravamo affezionati da piccoli e relazionarci con personaggi che non ci saremmo mai aspettati di incontrare dal vivo, come la tigre Shere Khan del Libro della Giungla, il giovane Werther di Goethe, le streghe di Macbeth o il Piccolo Principe. Insomma, “Book Jumpers” è una lettura che ci permette di tornare bambini e ci fa sentire “coccolati”, come quando ci facevamo leggere la fiabe prima di dormire.

Elena Merlino