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Zelensky a Londra

Dopo la sua ultima tappa in Francia che avrebbe dovuto far terminare il suo breve viaggio in Europa per chiedere ulteriori armamenti, a sorpresa il presidente Zelensky si è recato anche a Londra. Nei prossimi mesi l’ucraina riceverà centinaia di migliaia di droni di attacco dalla portata considerevole. Dopo aver incontrato il presidente ucraino, il primo ministro britannico Sunak ha lanciato un appello “bisogna aiutare Kiev in questo momento cruciale”. “i nostri passaggi a Roma e Berlino hanno rafforzato le nostre difese e la nostra potenza militare, Russia preparati alla sconfitta” twitta inoltre il già citato Zelensky. Il presidente è stato inoltre investito del premio Carlo Magno ed ha anche ricevuto 12 nuovi carri armati dal presidente francese Macron, è sempre insieme a quest’ultimo che Zelensky ha richiesto nuove sanzioni Europee ai danni della Russia. Scende inoltre in campo la Cina nel ruolo di mediatore il cui presidente inizierà un viaggio in: Russia, Francia, Polonia e Germania per ottenere il maggior consenso possibile sul cessare il fuoco, ma la sua campagna potrebbe essere ostacolata dal contrattacco Ucraino dei territori conquistati dalla Russia, visti i recenti sviluppi a suo favore nella battaglia di Bakhmut. L’Ungheria inoltre si è manifestata contraria all’idea di sanzionare le aziende cinesi che aiutano la Russia e ha deciso “sulla base del rispetto reciproco” di assicurare 3 miliardi di euro al settore automobilistico Cinese. L’Estonia inoltre accusa “Per il Cremlino la democrazia in Europa è una minaccia che deve essere annientata”. Per il primo ministro estone Kaja Kallas soltanto una vittoria totale dell’Ucraina sarebbe in grado di spezzare definitivamente la tendenza Russa al sopruso. “Ora più che mai” prosegue il ministro “C’è bisogno di abbattere le zone grige in Europa”. L’Estonia ha inoltre confermato la sua posizione sulla possibilità dell’ucraina di entrare nella NATO, affermando che non deve essere solo una possibilità ma per una semplice questione di rispetto deve mutare in fattualità. In conclusione, la situazione pare volgere nuovamente verso l’Ucraina, in questo alternarsi di vittorie e sconfitte che va avanti da più di un anno. Eppure ora i piani sembrano chiari, l’Ucraina merita la sua libertà e non deve scendere a compromessi per essa.

Valerio Forti