Correva l'anno


79 a.C.

di Giulia Giugno


Tutti conoscono la civiltà romana e il grande impero Romano, proprio perché la sua maestosità e i progressi conseguiti in quell’epoca permangono tutt’oggi e condizionano alcuni momenti della nostra vita nella società. In questo articolo vi parlerò di uno degli anni più significativi e distruttivi della storia antica: il 79 d.C. Ma prima di andare nel dettaglio, dando uno sguardo al contesto, vi posso dire che in quello stesso anno (precisamente il 23 giugno) l'imperatore Vespasiano morì e al trono salì suo figlio Tito, nato dall'unione con Flavia Domitilla. Verso coloro che erano stati colpiti da tali sventure, Tito mostrò non solo la sollecitudine di un sovrano, ma l'affetto di un padre. In seguito a un attacco di febbre, morì in Sabina. Unanime fu il compianto per la morte dell'imperatore che aveva meritato la qualifica di “amor ac deliciae generis humani”. Per il resto quest'anno non ebbe come sfondo un particolare susseguirsi di avvenimenti differenti tra loro eppure la splendida città di Napoli fu rasa al suolo. Nel dettaglio Pompei, Ercolano, Stabia e Oplontis. Essa fu descritta da Plinio il Giovane, avvocato, scrittore e magistrato romano, in due lettere in cui racconta le tragiche circostanze della morte dello zio, Plinio il Vecchio.