Crescendo

Rinascere

Crescendo si affrontano così tanti cambiamenti fisici e mentali che portano inevitabilmente ad una rinascita. Quando si attraversa il percorso per passare dalla fanciullezza alla fase adulta si deve imparare a conoscere se stessi, ciò che ci fa stare bene e ciò che ci fa soffrire. Spesso, però, durante questo passaggio ci si imbatte in lotte difficili da superare. 

Come ogni battaglia ci sono due schieramenti: noi contro noi stessi oppure noi contro chi ci sta intorno. Molto probabilmente tutti, almeno una volta, abbiamo affrontato la seconda situazione, nella forma dello scontro tra noi e i nostri genitori. Gli adolescenti vengono spesso definiti “ribelli” perché non ascoltano i genitori, commettono azioni impulsive oppure adottano un comportamento particolarmente insolente. Tuttavia, quando ciò accade, non si pensa al fatto che quel ragazzo sta cercando di capire chi è e cosa vuole. Inoltre non si riflette sul legame tra l’essere talvolta iroso, schivo e volubile emotivamente ed il cambiamento del proprio corpo.  

Durante l’adolescenza, infatti, il cervello umano termina la sua crescita funzionale. Per tale motivo è possibile che in questa fascia di età (13-15 anni circa) si manifestino patologie e disordini mentali come la schizofrenia, disturbi alimentari, depressione, ansietà o dipendenze da farmaci e droghe. 

Sin dalla nascita si hanno dei neuro-circuiti strutturati che determinano i comportamenti dell’uomo. Tuttavia essi restano “dormienti” fino allo scoppio ormonale che avviene durante la pubertà. Ad esempio, per quanto riguarda le dipendenze, tutto è ricollegabile ai neuroni-dopamino secernenti localizzati nell’area della base del cervello. Questi neuroni sono alla base del circuito neuronale della “soddisfazione” e durante l’adolescenza aumentano le loro connessioni sinaptiche con le aree soprastanti. 

In condizioni normali, col procedere dello sviluppo, molti di questi neuroni vanno incontro a una fisiologica degenerazione. Tuttavia nelle femmine, durante la pubertà, la salita degli estrogeni plasmatici induce un evento di tamponamento di questa perdita di connessioni sinaptiche e di neuroni. 

In questo modo si generano nuove connessioni dalle cellule rimaste, invece nel maschio, a causa dell’aumento della produzione di androgeni della pubertà, si avrà un ulteriore distruzione di  neuroni-dopamino secernenti. 

Per questo motivo i maschi hanno una maggiore propensione ai fenomeni di dipendenza rispetto alle femmine, perché sono meno ricchi di neuroni induttori la “soddisfazione” tramite il rilascio di DOPA. Secondo molti studiosi il cervello nella fase prepuberale/puberale è molto fragile proprio per la sua malleabilità e sensibilità estrema ai cambiamenti ormonali. Questo parrebbe essere alla base di molte patologie del comportamento fino al disturbo mentale vero e proprio.

Dunque, è di estrema importanza che un genitore guidi il proprio figlio durante questo cambiamento, senza giudicarlo o farlo sentire sbagliato. E’ assolutamente normale affrontare dei momenti di down in adolescenza ma è fondamentale per un ragazzo ricevere il supporto dei suoi genitori. Quello che accade in questa età può essere definito come una vera e propria rinascita, vale a dire l’uscita dallo stato di dipendenza totale da altre persone e l’ingresso nel mondo degli adulti.

Rachele Capoccello