De re conquinaria


Li caggiunitt

di Chiara Zecchino


Come ogni anno, si capisce che il Natale è alle porte non solo per le temperature in calo e le luminarie, ma anche e soprattutto perchè vengono preparati i nostri amati calcionetti. Cosa sarebbe il Natale senza? Anche detti in dialetto “caggiunitt” o “caviciunette”, sono tipici della tradizione contadina abruzzese e hanno origine nel teramano. Simili a un raviolo fritto, di pasta sottilissima e friabile, lu “caggiunett” viene proposto con ripieni differenti, che variano da città a città in base alle risorse del territorio. Mentre la ricetta originale teramana vuole un ripieno con castagne, miele, zucchero, cedro candito, nel Chietino si utilizzano i ceci, e all’Aquila maggiormente le mandorle.

Ingredienti

Per il ripieno:

  • Castagne 1 Kg Miele

  • 250 gr Zucchero

  • 250 gr Cedro candito

  • 100 gr Cioccolato fondente grattugiato

  • 200 gr Rhum

  • 2 bicchieri colmi Buccia grattugiata di 1 limone

  • Cannella macinata q.b.

Per l'impasto:

  • Olio evo 1 bicchiere

  • Vino bianco 1 bicchiere

  • Farina q.b. (quella che l’impasto si ritirerà)

  • Olio per friggere

  • Zucchero a velo


Preparazione

Sgusciare le castagne, lessarle e ridurle in purea con il passaverdure. Far sciogliere il miele, versarlo in una terrina ed unire le castagne e tutti gli altri ingredienti del ripieno, creando un composto ben legato che verrà messo a riposare in frigorifero per almeno una giornata. Per realizzare la sfoglia, unire la farina al vino ed all’olio e successivamente stenderla molto sottile. Si segue lo stesso procedimento per la realizzazione dei ravioli: sulla sfoglia tirata si pone il ripieno (la quantità è simile a quella di un cucchiaino da the), la si ricopre con l’altra parte di sfoglia e aiutandosi con una rotellina, si ritagliano i caggionetti a forma di mezzaluna o di quadrati. Friggere in abbondante olio caldo, stando ben attenti a non far colorire i dolci: i caggionetti vanno tolti non appena si saranno gonfiati.

Il segreto sta soprattutto in una buona frittura. Le nonne dicono che devono essere bianchi per essere di qualità, per questo l’olio andrebbe cambiato spesso. Far asciugare bene su carta assorbente e, quando si saranno ben raffreddati, servirli con una spolveratina di zucchero a velo (o anche di comune zucchero semolato).

Buone feste!!