Planisfero

L'Ucraina

di Valerio Forti

Come tutti ormai sappiamo, la guerra in Ucraina va avanti da diversi mesi e, dall’idea iniziale di Putin di una “guerra lampo”, si è rapidamente passati ad un conflitto decisamente più acceso, che ci conduce qui, con il natale alle porte e una battaglia che va via via ad inasprirsi. Prima di passare però alle notizie, sarebbe meglio fare un quadro generale: da quando la Russia ha mosso guerra all’Ucraina, il mondo intero si è trovato di fronte a un immenso dilemma etico e morale, ciò perché dal punto di vista legale, non essendo l’Ucraina effettivamente entrata nella Nato, quest’ultima non ha nessuna responsabilità nei suoi riguardi. Ciò nonostante, si è deciso di intervenire in nome della moralità. Molte nazioni si sono organizzate per rifornire gli armamenti ucraini.

Putin ha più volte minacciato di ricorrere alle bombe atomiche. Kiev è stata rasa al suolo dai bombardamenti russi. Molti cittadini ucraini hanno lasciato la loro patria, trovando rifugio negli altri stati. Il valore della moneta russa (rublo) è drasticamente crollato. È stato indetto un referendum nel quale si chiedeva ai cittadini ucraini se volessero essere annessi alla Russia. Nel referendum ha vinto l’annessione, ciò nonostante, viste le pesanti pressioni di Putin, quest’ultimo non è stato ritenuto valido dalle altre nazioni. In tutto questo periodo la Russia, principale fornitore di gas in Europa, ha minacciato più volte di tagliare i rifornimenti, fino a farlo, mettendo così l’UE di fronte al fatto che una così grande dipendenza da uno Stato è in grado di mettere in ginocchio l’economia di tutti gli altri. Tra le varie proposte per ovviare alla crisi, c’è stata quella di ritornare al carbone, idea folle non solo per la sua arretratezza ma soprattutto per i gravissimi danni ambientali che quest’ultima causerebbe. Fortunatamente la proposta è stata scartata e si è optato per ottenere rifornimenti da altre nazioni e chiedere ai cittadini un utilizzo più consapevole della risorsa. Per quanto riguarda le news più recenti, in data 4/12/2022 sono stati resi pubblici i ritrovamenti delle perquisizioni nelle chiese ortodosse, svelando un qualcosa di forse più scabroso. Essendo l’Ucraina una nazione culturalmente molto simile alla Russia, e praticando entrambe la religione cristiana ortodossa, molti monasteri, stando alle parole del presidente Zelensky, sono covi per spie ed attività di propaganda filorussa. Infatti, nelle chiese ortodosse ucraine, la messa è ancora detta in Russo. Il presidente ritiene che sia necessario per l’ucraina sviluppare anche un'indipendenza spirituale, che ad oggi è ancora troppo vincolata alla cultura del proprio invasore. Ciò nonostante, le perquisizioni non hanno trovato prove di spionaggio, bensì svariate riviste di propaganda Russa, dottrine di satanismo, simboli fascisti e, in un caso, anche materiale pedopornografico. Tutto il materiale è stato confiscato e reso pubblico, per dimostrare che ha inizio anche una seconda guerra, che ha origini ben più antiche, quella tra Stato e Chiesa. Ben più tragica è la notizia giunta a noi, sempre in data 4/12/2022, la quale attesta la scomparsa di svariati minori in Ucraina. Dagli ultimi dati raccolti pare che siano più di 440 i minori morti in ucraina dall'inizio della guerra, ciò nonostante, il dato ancora più allarmante è che su oltre 19000 minori scomparsi, ne siano stati recuperati a malapena 7000. Si pensa che i restanti 12000 siano tenuti prigionieri dai Russi. Si pensa inoltre che tra questi 12000 alcuni siano stati spinti verso la guerra nei ruoli di spie, scudi umani, soldati, guardie e postini.

Per quanto riguarda gli altri stati, in data 2/12/2022, è stata riportata da svariate testate giornalistiche la risposta di Putin alle richieste di trattative di Joe Biden. Il presidente americano infatti, aveva prestato disponibilità a parlare con Putin a patto che egli avesse dimostrato intenzione di voler porre fine alla guerra. Tuttavia il portavoce del presidente Russo, Dmitry Peskov, ha riferito che è impossibile per la Russia accettare i termini di trattativa imposti da Biden, ribadendo così la non intenzione, da parte dei Russi, di abbandonare il suolo ucraino. Per quanto riguarda il fronte, in data 6/12/2022, l’avanzata Ucraina, fermatasi dopo la riconquista di una parte dell’est della propria patria, riprende per riappropriarsi dell’alto Donbass, andando contro le prime linee Russe.

La situazione rimane purtroppo ancora grigia e il conflitto non trova ancora la sua risoluzione. Il timore di un Natale in guerra è ormai quasi una triste certezza.