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Borussia-Inter: la notte dei lunghi coltelli

Correva l’anno 1971 e l’Inter si preparava a scendere in campo con il Borussia Mönchengladbach in Coppa Campioni. La squadra nerazzurra, dopo aver riportato una vittoria sui greci dell’AEK di Atene, viene sorteggiata con la formazione tedesca, poco conosciuta in Italia.

Nonostante le aspettative altissime degli italiani, qualcosa andò storto: era il 20 ottobre, ore 20.30 il calcio d’inizio e già solo dopo 7 minuti di gioco, il Borussia era in vantaggio sull’Inter grazie al gol di Heynckes. Subito arriva la risposta della squadra milanese con il tiro a rete di Boninsegna, esattamente mezz’ora prima dell’avvenimento che causò il rinvio della partita: il lancio della lattina. Quest’ultima colpì proprio la testa del calciatore nerazzurro che aveva segnato che, in preda al dolore, si gettò per terra lamentandosi per la forte botta ricevuta. Fu portato via in barella tra gli schiamazzi del pubblico particolarmente stupito ed impietosito da ciò che era successo sul campo.

Lo stadio era tutto un caos generale: l’arbitro non sapeva cosa fare, i calciatori interisti richiedevano la sospensione del gioco ed il pubblico non aiutava la situazione. Oltretutto nessuno si era accorto del fermo del

teppista che aveva lanciato la lattina dagli spalti interrompendo la partita.

Finalmente il gioco riprende e l’Inter convinta di aver già vinto la partita per uno schiacciante 3-0 secondo i regolamenti italiani, data l’impossibilità da parte di Boninsegna di continuare a gareggiare, lascia tutto in mano ai giocatori del Borussia.

Questi ultimi vanno a segno per ben 5 volte, con Le Fèvre, con Netzer alla chiusura del primo tempo, ancora con Heynckes e Netzer alla ripresa, per arrivare a toccare quota 7 a 1.

Ovviamente ciò mando in escandescenza la dirigenza nerazzurra e tutti gli ambienti calcistici italiani e, di conseguenza, l’Inter pretese che il caso fosse discusso dalla Commissione Disciplinare dell’UEFA che, dopo molti tentennamenti, si riunì a Ginevra. Qui andò a rappresentare la squadra di Milano, Peppino Prisco che uscì trionfante: la partita fu annullata e sarebbe stata giocata nuovamente il 3 novembre allo stadio San Siro di Milano.

La famosa lattina che, nonostante fu causa di grandi dolori per l’Inter, riuscì a salvare la squadra da una grandissima sconfitta e gli permise di qualificarsi agli ottavi di finale di Champions, grazie anche all’aiuto del mitico Prisco.




Anastasia Merli