Curiosando
Liberty enlightening the world
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“La libertà che illumina il mondo” è il nome originale della famosa Statua della Libertà, simbolo della Grande Mela. Dono dei francesi e originariamente color rame, è opera di Gustave Eiffel e Frederic Auguste Bartholdi è stata inaugurata nel 1886, ma la testa è stata esposta per la prima volta al pubblico a Parigi nel 1878 in occasione dell’esposizione universale. Con i suoi 93 metri di altezza (di cui più di 5 per la testa) è la ventisettesima statua del mondo per altezza e domina l’intera baia di Manhattan. Rappresenta la dea romana della libertà, Libertas. La donna indossa una corona a cinque punte simbolo dei cinque mari e dei cinque continenti, una lunga toga che cela i piedi che calpestano delle catene. Sotto i piedi la statua è retta da un piedistallo che fino dal 1984 al 2019 ha contenuto la torcia originale in rame sostituita con una in oro. Tiene nella mano destra una torcia che dall’inaugurazione fino al 1992 ha svolto la funzione di faro facendo sì che la statua fosse la prima cosa che gli immigrati vedessero dopo aver lasciato l’Europa per inseguire il “sogno americano”; invece nella sinistra regge le tavole che riportano in caratteri romani la data della Dichiarazione di Indipendenza americana del 4 luglio 1776.
Nonostante la Statua della Libertà sia la statua più famosa al mondo ci sono delle curiosità che più raramente giungono alle orecchie di tutti noi.
Il volto della statua rappresenta in realtà la madre di Bartholdi, Charlotte.
La corona è ornata da venticinque gemme che in realtà sono le venticinque finestre da cui i turisti possono affacciarsi dopo aver percorso i 357 scalini che risalgono i 92 metri di statua.
Dopo l’attentato dell’ 11 settembre non è stato possibile accedere all’interno statua per otto anni.
A causa dell’inquinamento e delle reazioni chimiche, le 30 tonnellate di rame si sono prima ossidate per poi reagire con l’aria inquinata e diventare verde, che il sale marino ha reso azzurrognolo.
Non è stato facile “recapitare” la statua: infatti i 300 pezzi che costituiscono la statua, raccolti in 214 casse, essendo state trasportate su una nave, hanno rischiato di andare perdute a causa di una tempesta.
La torcia in rame di cui abbiamo parlato si trova nel museo dedicato alla statua, che si trova a Liberty Island.
La statua della libertà è stata ritratta e riprodotta su qualsiasi cosa: souvenir, capi d’abbigliamento e quadri fino a diventare, appunto, il simbolo per eccellenza dello Stato di New York e, se vogliamo, di tutti gli Stati Uniti.
A dipingerla moltissime volte è stato anche Andy Warhol, massimo esponente della Pop Art: la sua riproduzione 3D è stata venduta ad un prezzo record, partendo da una base asta di 27.000.000$.
Si stima che la statua ogni anno venga colpita da 600 fulmini.
Nel 1924 è diventata monumento nazionale e nel 1984 è stata dichiarata dall’Unesco patrimonio mondiale dell’umanità.
In conclusione vorremmo lasciarvi con la poesia “The new colossus” di Emma Lazarus, incisa sulla targa attaccata al piedistallo della statua.
The New Colossus
Not like the brazen giant of Greek fame
With conquering limbs astride from land to land;
Here at our sea-washed, sunset gates shall stand
A mighty woman with a torch, whose flame
Is the imprisoned lightning, and her name
Mother of Exiles. From her beacon-hand
Glows world-wide welcome; her mild eyes command
The air-bridged harbor that twin cities frame,
"Keep, ancient lands, your storied pomp!" cries she
With silent lips. "Give me your tired, your poor,
Your huddled masses yearning to breathe free,
The wretched refuse of your teeming shore,
Send these, the homeless, tempest-tossed to me,
I lift my lamp beside the golden door!"
Il Nuovo Colosso
Non come il gigante di bronzo di greca fama,
che a cavalcioni da sponda a sponda stende i suoi arti conquistatori:
Qui, dove s'infrangono le onde del nostro mare
Si ergerà una donna potente con la torcia in mano,
la cui fiamma è un fulmine imprigionato, e avrà come
nome Madre degli Esuli. Il faro
nella sua mano darà il benvenuto al mondo,
i suoi occhi miti scruteranno quel mare che giace fra due città.
Antiche terre, – ella dirà con labbra mute
– a voi la gran pompa! A me date
i vostri stanchi, i vostri poveri,
le vostre masse infreddolite desiderose di respirare liberi,
i rifiuti miserabili delle vostre spiagge affollate.
Mandatemi loro, i senzatetto, gli scossi dalle tempeste,
e io solleverò la mia fiaccola accanto alla porta dorata.
Zuccarini Lorenzo,
Machetti Sofia