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Il fuorigioco semi-automatico
Il fuorigioco semi-automatico
di Christian Carpineta e Giulia De Flavis
In questi giorni, in Qatar, è in corso la ventiduesima edizione della Coppa del Mondo FIFA. Si tratta di un’edizione storica di tale competizione calcistica: essa, infatti, oltre a essere la prima tenutasi in Medio Oriente e nel mondo arabo, è al centro di numerose polemiche dentro e soprattutto fuori dal campo. Già le primissime partite disputate ci hanno riservato sorprese. La clamorosa sconfitta dell’Argentina contro l’Arabia Saudita è forse quella che ha fatto più scalpore. I più appassionati sapranno che, in questa partita, sono stati annullati ben tre goal ai biancocelesti per fuorigioco: il primo al fuoriclasse Lionel Messi ed i restanti due all’interista Lautaro Martinez. Si è trattato di infrazioni quasi millimetriche e di conseguenza la domanda sorge spontanea: come hanno sia l’arbitro di campo, che gli arbitri al VAR, ad accorgersene e a nono convalidare la rete? Una sola risposta: TECNOLOGIA DEL FUORIGIOCO SEMI-AUTOMATICO. Questa tecnologia è stata sviluppata dalla Victoria University di Melbourne, per volere della FIFA, e, già durante la scorsa Coppa araba, competizione calcistica alla quale possono partecipare solo le squadre nazionali Arabe, la FIFA ha avuto modo di testare una tecnologia di ultimissima generazione in grado di ricostruire un’intera partita di calcio!
MA COME FUNZIONA?
La nuova tecnologia è basata su un sistema di tracking che traccia i movimenti, in tempo reale, dei giocatori e del pallone e serve per supportare gli assistenti di gara e, soprattutto, la sala VAR (Video assistant Referee) nel valutare le situazioni, specialmente le più difficili, senza riproporre errori che in passato, a molte squadre, sono costate qualificazioni e vittorie molto importanti.
MA DI COSA SI SERVONO PER FARLO?
Il fuorigioco semi-automatico funziona grazie ad un sistema di dodici telecamere, poste lungo il perimetro del tetto dello stadio, in grado catturare le immagini a ben 50 fps ovvero cinquanta immagini al secondo di tutte le azioni di gioco. In seguito alla cattura delle immagini, un computer prende i frame catturati dalla telecamera e, grazie ad un’intelligenza artificiale, posiziona su ogni giocatore ventinove DATA-POINT, ognuno corrispondente ad un’articolazione, con i quali viene ricostruito uno scheletro digitale in grado di riprodurre ogni movimento del giocatore e a valutare in maniere precisa il fuorigioco.
COSA NE PENSANO GLI ARBITRI?
A riguardo si è espresso anche Pierluigi Collina, noto ex arbitro italiano e oggi presidente della Commissione arbitri della FIFA. “La decisione sul fuorigioco viene presa dopo aver analizzato non solo la posizione dei calciatori ma anche il loro coinvolgimento nel gioco. La tecnologia può tracciare una linea ma la valutazione di un’interferenza con il gioco o con un avversario resta nelle mani dell’arbitro, a cui spetta sempre la decisione finale” Dunque, la figura dell’arbitro resta assolutamente centrale.