Iter per nostrum aprutium

Iter libertatis

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Il ‘sentiero della libertà’ è un trekking escursionistico abruzzese ‘evocativo’ da Sulmona a Casoli, suddiviso in tre tappe e tre giorni, tra gli affascinanti scenari della selvaggia Majella. Esso ripercorre la via di fuga di migliaia di prigionieri alleati e di giovani italiani che lottavano per la liberazione d’Italia divisa dalla Linea-Gustav, dalla quale si apre il sentiero e costituisce un primo tassello che si inserisce nel progetto di valorizzazione territoriale voluto dal Comune. L’iniziativa si è conclusa con la realizzazione del museo di guerra della Linea e dei percorsi della memoria. Lo scorso 15 agosto è stata organizzata un’escursione guidata con partenza alle 6, vicino la villa comunale di Civitella. L’Abruzzo, dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, è diventato terra di confine e angolo di speranza per i fuggiaschi che si sono schierati con l’Esercito Alleato. Il tracciato segue il percorso battuto dai prigionieri anglo-americani, sudafricani, neozelandesi, ebrei e perseguitati politici del campo di concentramento 78, guidati dagli alleati abruzzesi, che fuggivano di notte costeggiando, tra tanta neve, gli abitanti di Pacentro e Casanova fino a Campo di Giove. L’ostacolo più grande è rappresentato dal punto di attraversamento della Linea Gustav, Guado di Coccia, tra la Majella e il Monte Porrara, presidio tedesco, oltrepassato il quale, la libertà diviene realtà nella corsa verso la stazione degli alleati americani a Casoli. Anche la popolazione locale ha aiutato i fuggitivi rischiando la vita, in una Sulmona occupata dai tedeschi. Questo evento commemorativo è dedicato ai protagonisti di quei tragici giorni e vuole essere monito alle future generazioni a difendere sempre gli ideali di libertà e giustizia. Tantissime persone provenienti dall’Italia e da diversi Paesi europei ogni anno partecipano al cammino. Il sentiero si trova a 700 metri di altitudine, nella parte terminale della valle, con il fiume che scorre impetuoso. Si procede in lieve pendenza sul versante sud della montagna, immersi in un bosco misto di roverella, acero, orniello; in zona le Coste, una delle poche aperture che si incontrano lungo il tragitto, sono ben visibili sulle rocce davanti a noi le stratificazioni succedutesi nel corso dei millenni. Sull’altro lato della montagna, si può ammirare la frazione di Decontra. Le tappe del sentiero sono le seguenti: la prima, va da Sulmona al Campo di Giove, ripercorrendo facili mulattiere che furono utilizzate durante la Seconda Guerra Mondiale, dai reclusi in fuga dal campo di prigionia di Fonte d’Amore che cercavano la salvezza. Sale la costa boschiva fino a quota 1064, dove si apre il piccolo altipiano su cui sorge l’antico paese; la seconda, va dal Campo di Giove alla Palena. Questo percorso rappresenta il cuore del Sentiero. Il cammino percorre le diverse fasce vegetazionali della montagna. Inoltre, è possibile anche rimirare la “Transiberiana d’Italia”, storica linea ferroviaria; la terza ed ultima va dalla Palena a Casoli. Dopo aver costeggiato l’omonimo lago, ci si trova davanti ad un territorio pianeggiante e coltivato. Il tema della libertà non è mai scontato e, in questo periodo particolarmente difficile della storia umana, è estremamente attuale e sentito. Come ha affermato l’autore e filosofo latino Seneca nel capitolo 4 del ‘De providentia’, infatti, ‘Gaudent, inquam, magni viri aliquando rebus adversis, non aliter quam fortes milites bello’ ovvero ‘I grandi uomini si rallegrano nelle avversità, come soldati coraggiosi sono felici in guerra’.

Quintiliani Laura,

Mattucci Veronica,

Piersanti Sheryl,

Di Giacomo Giada,

Di Massimo Giorgia