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L’omosessualità è libertà

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Partiamo definendo meglio il titolo, per libertà s'intende la facoltà di esprimere se stessi, i propri pensieri e opinioni.

L’omosessualità indica l’attrazione emotiva, romantica e/o sessuale verso un individuo dello stesso sesso.

Ad oggi è uno degli argomenti che più genera conflitti tra la società.

Negli anni intorno al 1952 questa veniva considerata un vero e proprio disturbo sociopatico della personalità e successivamente era stata identificata come una deviazione sessuale simile alla pedofilia o altre perversioni sessuali. Soltanto nel 1973 l’American Psychiatric Association rimosse l’omosessualità dalla lista delle malattie mentali, seguita poi nel maggio del 1990 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Frequentemente si sente dire che l’orientamento sessuale sia una caratteristica propria dell’individuo, come ad esempio l’età o il sesso biologico. Tuttavia è importante precisare che esso non dipende dal singolo, bensì dalle relazioni personali che si possono instaurare in un gruppo, nel quale vengono soddisfatti i bisogni affettivi, romantici e sessuali.

In genere si scopre il proprio orientamento sessuale nel periodo adolescenziale, ma può anche accadere che una persona ne prenda consapevolezza in età adulta. Spesso però determinati individui sono influenzati dai pregiudizi e dalle discriminazioni che rendono difficile capire il proprio orientamento e ne priva la libertà di esprimere i propri sentimenti. Difatti la maggior parte dei ragazzi, dopo o prima aver avuto a che fare con genitori ostinati o anche amici che talvolta possono avere opinioni diverse sull’orientamento sessuale, sono pervasi da ansia, confusione e angoscia. Inoltre va ricordato che l’omosessualità non è una scelta, come non lo è essere eterosessuale. Al massimo una persona può decidere se accettare o no quei sentimenti, in modo da conviverci pacificamente e serenamente oppure rifiutarli per problemi morali, religiosi o sociali. Sarah Hijazi è stata un'attivista lgbt egiziana che è stata rinchiusa e torturata per aver sventolato una bandiera arcobaleno durante un concerto. Una volta liberata ha scritto una frase per i fratelli: «Ho tentato di trovare riscatto e non ci sono riuscita». Un’altra l’ha scritta per gli amici: «L’esperienza è stata dura e sono troppo debole per resistere». L’ultima la ha riservata al mondo: «Sei stato crudelissimo. Ma io ti perdono». A seguito di ciò ha deciso di suicidarsi.

Dunque è importantissimo abbattere il tabù che avvolge la sfera dell’omosessualità e liberare la mente dalle catene imposte da una società cresciuta con pensieri contorti e irrazionali su un aspetto assolutamente privo di qualsiasi erroneità. Proprio perchè l’omosessualità non è una scelta, ma un modo di amare, diventa quasi necessario esprimere ciò che si è alle persone più care. Talvolta ciò è ostacolato dall'omofobia ovvero dalla paura e dall’avversione nei confronti di individui omosessuali. L’odio e l’intolleranza degli omofobi complicano la vita sin dall’adolescenza, in quanto i ragazzini che si stanno approcciando alla sessualità, che stanno scoprendo se stessi e plasmando la propria identità vengono privati della libertà di scelta, di espressione e di provare esperienze di vario genere che possono far cambiare pensiero e prendere delle scelte più consapevoli. Pertanto, libertà vuol dire anche coraggio di rivelarsi al mondo e alla società dimostrando che l'idea inculcata di "diversità" di un individuo omosessuale sia solamente inadatta.

Scarpato Laura,

Murin Stephanie,

Capoccello Rachele