ψυχή 

La notte per conoscere sé stessi

Nell’ozio, nei sogni, la verità sommersa viene qualche volta a galla (Virginia Woolf).

Nella tradizione classica il dio Oniro (in greco antico Ὄνειρος) governava i sogni dei mortali e in sé riuniva i poteri di tutti gli oniri: Morfeo (Μορϕεύς), Fobetore (Φοβητώρ) e Fantaso (Φαντασός). I sogni spesso rappresentavano per gli uomini degli avvertimenti inviati dagli dei dell'Olimpo.

L'indagine sul presunto significato dei sogni affonda le sue radici nelle popolazioni più arcaiche. Si pensi, ad esempio agli interpreti nei templi di Esculapio della Grecia arcaica e degli oniromanti in tutto l’Oriente antico; si trova traccia di questo bisogno anche nella Bibbia: eclatante è l’esempio del sogno del faraone di Giuseppe, nel quale ricevette notizia che ci sarebbe stata grande abbondanza di grano per sette anni di seguito e nei successivi sette una grandissima carestia.

Tale esigenza viene esposta nell'incipit del "Traumdeutung" dello psicanalista Sigmund Freud.

Tutte le teorie riguardo l’interpretazione dei sogni risultano, agli occhi dello psicoanalista Freud, incomplete e lacunose, facilmente controvertibili, e nessuna di essere riesce a spiegare il meccanismo che porta alla formazione dei sogni. Ecco perché egli si dedicò proprio alla formulazione di una tesi che potesse spiegare il significato dei sogni, cosa li scatena, quali fattori li influenzano. Secondo Freud, il motore principale dei sogni sono i desideri inconsci. Tali desideri inaccessibili all’Io in quanto inconsci, operano nella psiche umana: durante il sonno rafforzano i loro effetti, dato che la parte conscia della mente è meno attiva rispetto a quando si è svegli; e così hanno l’occasione di emergere sotto forma di immagini oniriche. Il neurologo procede poi a distinguere il contenuto manifesto dal contenuto latente. Il primo riguarda le scene che appaiono direttamente in sogno; il secondo, invece, ciò a cui il sogno allude. Freud spiega questa distinzione con il fatto che il sogno è la rappresentazione di un desiderio inaccettabile da parte dell’Io. Proprio per questo il contenuto latente viene trasformato, in modo tale da non risultare riconoscibile e fuggire in questo modo la censura applicata dal Super-Io del soggetto sognante. Inoltre, ipotizza Freud, il sogno spesso trae le sue origini anche da degli “spezzoni” della giornata, da impressioni indifferenti o non completamente elaborati. Tuttavia, questi residui del vissuto non sarebbero in grado di contribuire “da sé” alla formazione del sogno, quindi un desiderio inconscio, comunemente infantile, lo rafforza, in modo tale da portarlo all’attenzione della coscienza.

Il sogno per lo psicoanalista che ha fatto la storia della psicologia è «una realizzazione velata di desideri inibiti», cioè espressione di desideri che la coscienza disapprova e che non vuole siano rivelati al soggetto.

Importantissimo è ribadire, inoltre, il ruolo della coscienza: essa si occupa della cosiddetta “censura psichica”. che impedisce a determinati contenuti di emergere.

Un punto di svolta nello studio di Freud fu lo sviluppo della tecnica della libera associazione, con la quale egli cercava di comprendere il significato latente dei sogni raccontatigli dai suoi pazienti.

Dunque la tecnica è questa: se la coscienza procede e comunica per concetti, il sogno fa lo stesso attraverso, però, le immagini. Esso è caratterizzato dall’assenza di ordine, di coerenza sia logica che oggettiva, di senso comune, di senso etico e di senso estetico.

Il sogno, di conseguenza, è il mezzo migliore per conoscere se stessi, «ma non per verificare il proprio orientamento sessuale», chiarisce Freud. L’immaginario erotico, infatti, non permette di accertare la preferenza sessuale nemmeno allo psicoterapeuta; inoltre potrebbe incrementare ansia, e perde valore se usato come luogo simbolico di esame, analisi e verifica delle proprie preferenze sessuali.

In questo articolo abbiamo analizzato l’interpretazione dei sogni ripercorrendo il pensiero degli antichi e quello del padre della psicoanalisi, Sigmund Freud. Concludiamo ponendovi un quesito: i sogni hanno mai messo in luce un lato di voi che avevate sempre ignorato?








Lucrezia Di Filippo

Lorenzo Zuccarini