Planisfero

Ucraina: tra bilanci e progetti 

L’invasione russa dell’Ucraina è iniziata il 24 febbraio 2022, più di un anno fa ormai. Quel giorno, ha soltanto assunto una forma su vasta scala, feroce e sfacciata. La Russia ha iniziato la sua aggressione contro l’Ucraina indipendente otto anni prima dell’invasione su vasta scala. Il 20 febbraio 2014, i soldati russi hanno attraversato per la prima volta il confine di stato ucraino per occupare la penisola di Crimea.

Ripercorriamo ora gli eventi di questi ultimi anni fino ad oggi. 

2014: Ha inizio la guerra. La Crimea e parte delle regioni di Donetsk e Luhansk vengono occupate dalle forze russe.

20 febbraio 2014: Inizia la guerra della Russia contro l’Ucraina. Per la prima volta, truppe russe attraversano illegalmente il confine di stato dell’Ucraina, pianificando la successiva occupazione della penisola di Crimea. 2015: Dopo 242 giorni, si conclude la difesa dell’aeroporto di Donetsk. Nonostante sia stata firmata la seconda parte degli Accordi di Minsk (II), le forze ucraine sono comunque costrette a ritirarsi da Debaltseve.

2016: Hanno luogo dei tentativi di disimpegno vicino a tre insediamenti presso Svitlodarsk e la battaglia nell’arco (sacca) circostante.

2017: Escalation militare ad Avdiivka e massiccio attacco informatico alle compagnie ucraine.

2018: La legge sulla reintegrazione del Donbass viene approvata e ha inizio l’Operazione a forze congiunte. Dopo l’incidente dello Stretto di Kerch, viene per la prima volta imposta la legge marziale.

2019: Hanno luogo il disimpegno di forze armate in tre punti e due scambi di prigionieri.

2020: Entrano in vigore i più lunghi tentativi di cessate il fuoco.

Imbarchiamoci insieme in questo viaggio insonne fino al termine della notte, silenzio e occhi aperti.

2021: La Russia blocca una parte del Mar Nero e inizia a radunare truppe al confine con l’Ucraina.

Arriviamo così al 2022.

2022: La Russia dà inizio a un’invasione su vasta scala dell’Ucraina.

Febbraio 2022: Fino a 150.000 soldati russi vengono ammassati vicino al confine ucraino.

21 febbraio 2022: La Russia riconosce l’ “indipendenza” delle cosiddette “Repubblica popolare di Donetsk” e “Repubblica popolare di Luhansk”. La Russia le riconosce entro i confini delle regioni di Donetsk e Luhansk (solo parte di queste sono temporaneamente occupate) come specificato da Vladimir Putin il giorno successivo.

24 febbraio 2022: La Russia dà inizio a una guerra su vasta scala contro l’Ucraina.

Da allora, le forze russe hanno commesso crimini di guerra e altre violazioni del diritto internazionale umanitario, come esecuzioni extragiudiziali, attacchi mortali contro infrastrutture civili e luoghi di rifugio, deportazioni e trasferimenti di civili e uccisioni illegali su larga scala a seguito dei bombardamenti delle città ucraine.

Ad oggi le vittime sono almeno 60.000 e circa 17 milioni gli sfollati.

La parola che ritorna più spesso quando si parla dello stato del mondo nell’epoca della guerra in Ucraina è “frammentato”. Evidentemente si tratta di un eufemismo, come dimostrano le profondissime divisioni a cui abbiamo assistito negli ultimi giorni.

Come se si fossero messi d’accordo, Vladimir Putin e Joe Biden hanno incrementato la loro attività: il primo per attaccare duramente l’occidente, colpevole a suo dire di tutti i mali; il secondo per ribadire il proprio sostegno totale all’Ucraina davanti all’aggressione russa.

Il mondo di domani:

Cosa significa questo balletto dei tre giganti, al cui confronto gli europei sono (ammettiamolo) poco efficaci e il resto del mondo si limita al ruolo di testimone innervosito? Prima di tutto è chiaro che l’esito di questa guerra definirà il mondo di domani, e questo spiega la portata del conflitto.

Putin ha lanciato il suo esercito all’assalto dell’Ucraina per ricreare una “sfera d’influenza”. L’invasione fallita si è trasformata in un test dei rapporti di forza tra una Russia che sogna di tornare imperiale e un occidente rinvigorito dalla minaccia alle proprie frontiere.

Rachele Malizia