Dante

Cittadinanza onoraria conferita a Dante dalla città di Verona

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Il Sommo Poeta, Dante Alighieri, battezzato Durante di Alighiero degli Alighieri, nasce a Firenze tra il 21 maggio e il 21 giugno del 1265 da una famiglia della piccola nobiltà.

Le sua vita è strettamente legata alle vicende politiche della città in cui vive che, al momento della sua nascita, era in procinto di divenire la più potente tra le città dell’Italia centrale. Nel 1250 l’ordine aristocratico era infatti stato sovvertito da un governo comunale di estrazione borghese, aprendo le strade a decenni di dure lotte tra la fazione guelfa, sostenitrice dell’autorità temporale papale, e quella ghibellina, fedele al primato politico dell’imperatore. Dopo una dominazione ghibellina durata più di sei anni, nel 1266, Firenze rientrò sotto l’autorità guelfa, che si divise però ben presto tra fazione bianca e nera.

Sin dal 1293 la sua vicinanza alla corrente dei guelfi bianchi comporta non pochi problemi: si trova infatti a difendere Firenze dalle ingerenze di Bonifacio VIII procurandosi, nel 1300, di essere convocato davanti a papa Caetani per rispondere dell’accusa di corruzione proprio quando a Firenze, con un abile colpo di mano, andavano al potere i guelfi neri. Condannato alla confisca dei beni, al rogo degli immobili e a morte qualora fosse rientrato su suolo fiorentino, Dante si trova all’improvviso a vivere la condizione di esule. Seguono lunghissimi anni di peregrinazioni, di speranze e di vette artistiche che lo conducono a Forlì, Bologna, Padova, nella Trevigiana, nella Lunigiana, nel Casentino, a Lucca, Parigi, Verona e, infine, a Ravenna, dove morì per malaria nel 1321.




In occasione del settimo centenario della morte di Dante Alighieri, sono state organizzate molte iniziative per celebrare l’evento. Il focus principale si è incentrato sul linguaggio (il volgare) e sull'analisi critica dell'opera del poeta per quanto riguarda l'aspetto letterario. Di pari passo, però, sono stati pubblicati volumi e articoli dedicati all'importanza politica di Dante. Questo non è un aspetto secondario. E non è un caso che nella prima metà dell'Ottocento, su riviste patriottiche come il milanese Conciliatore e l'Antologia fiorentina, si sfidasse il rigore della censura a parlare di Dante come padre della Nazione. E infatti il Sommo poeta è stato definito “simbolo di unità nazionale” dal Ministro della Cultura Dario Franceschini, nelle cui mani la città di Verona ha consegnato la Cittadinanza onoraria alla memoria di Dante Alighieri.

Infatti, in occasione delle celebrazioni per i 700 anni dalla morte del Sommo Poeta, ufficialmente, il ‘Ghibellin Fuggiasco’ è diventato un veronese a tutti gli effetti. Il riconoscimento approvato dal Consiglio comunale porta la data del 2018, ma l’anniversario dantesco ha coronato il conferimento. Verona ha avuto un ruolo importante nella vita di Dante, che venne ospitato tra le mura della città veneta per diversi anni e infatti in città sono ancora molti i luoghi e le tracce lasciate dalla sua permanenza. La motivazione risiede “nell’indiscussa e universalmente nota opera letteraria oltre che per il profondo legame con la città scaligera”, preso atto che il “Sommo poeta”, padre della lingua italiana, durante il suo esilio dalla città di Firenze soggiornò più volte a Verona, sia quando la città era retta da Bartolomeo della Scala sia durante il regno del principe Cangrande, con il quale sviluppò amicizia e rispetto reciproco.

La cittadinanza onoraria ha rappresentato un segnale importante per l’Italia intera, ed è stato uno dei momenti più significativi delle recenti celebrazioni nazionali che ormai sono divenute un fenomeno di popolo. Ha evidenziato il Ministro che “Dante non è solo il padre della lingua italiana, ma anche un simbolo di unità nazionale e di un’idea di Nazione». Quindi Dante simbolo dell'unità nazionale, pietra miliare della futura coscienza unitaria di un popolo ancora privo della consapevolezza della comune appartenenza e delle comuni radici.

L'Italia-Stato non esisteva. Tuttavia – ed è questa la grande intuizione – esisteva l'Italia-Nazione ed è ascrivibile in larga misura a Dante, alla lingua comune per i dotti delle varie regioni, alle libertà comunali, allo stesso esempio del Poeta che non pose il suo genio al servizio dei potenti, ma preferì pagare di persona l'orgogliosa difesa della propria libertà e dignità, senza piegarsi ai soprusi e alle sopraffazioni.



Leonardo Scarpone

Alessandro Sposetti