L'adolescenza

L’ADOLESCENZA


L’adolescenza è la fase nella quale l'individuo comincia a subire le modifiche somatiche e psicologiche e a perdere le caratteristiche dell'infanzia. 

Questo periodo è caratterizzato da sentimenti di incompiutezza e contraddizioni: convivono, infatti, in modo goffo e sgraziato, il bambino e il giovane adulto, il desiderio e la paura del cambiamento, il senso di perdita, per ciò che si lascia e il senso d’incertezza, per ciò che si “troverà”.

L’aumento numerico dei casi di depressione negli ultimi anni non ha risparmiato gli adolescenti. Questa di solito porta il ragazzo a cadere in un vero e proprio abisso in cui si sente inutile, impotente, talvolta tormentato da sensi di colpa, vergogna o disperazione.

È il periodo degli sbalzi di umore, delle infatuazioni, delle amicizie esclusive, del senso di inadeguatezza. È il periodo in cui si chiudono le porte della camera, i muri si riempiono di poster e i cassetti di diari segreti. Ma è anche il periodo in cui si esce dalla camera, in cui il gruppo dei pari diventa una nuova famiglia, sciami di motorini invadono le strade della la città; muretti, panchine, piazze diventano i luoghi dove ritrovarsi. È il periodo in cui ci si spaventa della propria immagine riflessa, in cui lo sguardo ipercritico si posa a volte su di sé, a volte sugli altri. È il periodo della vulnerabilità: basta poco per “perdere” i confini, per sentirsi invasi, perseguitati, e tutto ciò è causa di ferite. È anche un periodo “eroico”, fatto di sfide, pericoli corsi per nulla, trasgressioni e opposizioni violente; ma è anche il tempo dei sogni ad occhi aperti, della fuga dalla realtà. È il periodo dell’amore, in cui si scoprono le attrazioni, legami da conquistare accettando competizione e rischio del rifiuto. Ed è anche, infine, il periodo in cui irrompe il pensiero della morte, come angoscia della fine, e talvolta come limite insopportabile da sfidare pericolosamente.

Tutti questi aspetti non spiazzano solo i ragazzi, ma anche chi gli sta intorno, in particolare gli increduli ed inquieti genitori. Di fronte all’adolescenza è necessaria, infatti, un’abilità genitoriale totalmente diversa da quella esercitata nel periodo infantile. Ciò significa che deve esserci, per così dire, un’adolescenza anche degli adulti, un cambiamento del loro modo di porsi, di interpretare i bisogni, di dare risposte. C’è bisogno, insomma, di figure genitoriali di riferimento capaci di tollerare la frustrazione, l’attacco, la squalifica e un certo grado di separazione: per l’adolescente si tratta di costruire la propria autonomia; per i genitori si tratta, invece, di accettare la diversità e l’alterità del figlio.

F.C.