IL FENOMENO DEL RESELLING


Cos’è il reselling.

Il reselling presuppone il possesso di un prodotto molto ricercato, di solito in edizione limitata, per poterlo rivendere a prezzo maggiorato a coloro che non riescono a trovarlo. Il reselling si è sviluppato soprattutto nel settore del commercio delle scarpe e, in particolare, nel mondo delle “sneakers”, che sono scarpe da ginnastica, generalmente di marca Adidas o Nike. Non è, però, un fenomeno limitato al commercio delle scarpe, ma ha interessato anche altri capi di abbigliamento, di vari brand, molto apprezzati dagli adolescenti, come “Supreme”. Il reselling, oggi, è un vero e proprio business, intrapreso da molti giovani, soprattutto dediti alla vendita delle scarpe da basket note come Jordan, che rappresentano la moda del momento e che i giovani utilizzano prevalentemente come scarpe da passeggio.


Come funziona.

Il reselling consiste nell’acquistare e nel rivendere scarpe da ginnastica o altri capi di abbigliamento, come se fossero azioni acquistate e rivendute in Borsa. I giovani comprano ad un determinato prezzo pezzi molto ricercati, per poi rivenderli quando il loro valore aumenta. È come giocare in Borsa. Questo è un fenomeno che è emerso negli ultimi anni e si è diffuso, come già detto, soprattutto tra le giovani generazioni, favorendo la nascita di un business e contribuendo alla creazione di alcune piattaforme mondiali, come StockX. La diffusione del reselling cresce sempre di più, grazie alla domanda dei consumatori, che vanno alla ricerca sempre più spasmodica di capi firmati. Le statistiche di mercato confermano il trend sempre crescente dello sviluppo del fenomeno del reselling, che passerà dai 28 miliardi di euro del 2019 ai 64 miliardi di euro nel 2024, con una crescita media annua del 39%. Si tratta, quindi, di un fenomeno da non sottovalutare e da analizzare e controllare con estrema attenzione.

Il caso “Lidl”.

Il fenomeno “reselling”, nel 2020, in Italia, ha subito un notevole impulso grazie al cosiddetto “caso Lidl”. A novembre dello scorso anno, la Lidl, uno dei maggiori rappresentanti della grande distribuzione italiana, ha messo in vendita sneakers appartenenti alla collezione “streetwear low cost” al prezzo di soli 13 euro in ognuno dei 700 punti vendita collocati in Italia. L’iniziativa ha generato lunghe file e resse per accaparrarsi un paio di scarpe, sicché l’articolo in pochi giorni è andato esaurito. Chi era riuscito ad acquistare un paio di scarpe, sapendo che quell’articolo era molto ambito, ha iniziato il reselling online. I dirigenti della Lidl, sulla scorta di quanto era successo, hanno subito ripetuto l’iniziativa, creando la “Lidl fun collection”, che è una collana di prodotti, ad edizione molto limitata, che ha suscitato la corsa all’acquisto da parte di tanti giovani che considerano quei prodotti come articoli da status symbol. La conseguenza degli acquisti frenetici effettuati da tantissimi giovani è stata ancora una volta, com’era prevedibile, il successivo reselling on line dei prodotti comprati.

 

I rischi.

Il reselling è un fenomeno che può rivelarsi anche pericoloso per le nuove generazioni. Tanti adolescenti che praticano questa attività finiscono per gestire grosse somme di denaro, con il rischio di allontanarsi dallo studio, dallo sport e dagli amici. I facili guadagni collegati al reselling possono deviare gli adolescenti, condizionando il loro percorso di vita. Tutto questo non è accettabile. Per guadagnare, non si può rinunciare a vivere pienamente la propria giovinezza.


A.D.M.