ZLATAN IBRAHIMOVIC


Zlatan Ibrahimovic nasce a Malmo il 3 ottobre 1981 da padre bosniaco e madre croata.

Zlatan cresce in un sobborgo di Rosenburg, popolato principalmente da immigrati, non è un posto facile in cui vivere. A causa dei problemi con i genitori separati, Zlatan passa la maggior parte delle giornate per strada, con gli amici, e se possibile con un pallone.

Vivendo lì, che come detto, non è un posto semplice dove vivere, forgia il suo carattere: duro e scontroso, sempre pronto a dimostrare qualcosa.

All’età di dieci anni si iscrive nella squadra del Balkan, con compagni di due anni più grandi di lui. 

Quando gioca è sempre pronto a dimostrare qualcosa, a volte facendo infuriare i genitori dei compagni, ma a lui poco importa. Nel 1995, all’età di tredici anni viene comprato dal Malmo, la squadra della sua città.

Zlatan, dopo la sua esperienza al Malmo viene notato da un certo Arsene Wenger, che lo chiama per un provino all’Arsenal, una delle squadre più forti d’Europa. Quando gli comunicano che deve fare un provino per vestire la maglia dei Gunners, dice: “Zlatan non fa provini!”

Così fa saltar l’accordo con l’Arsenal e dopo diverso tempo accetta l’offerta di 8 mln da parte dell’Ajax diventando il giocatore più pagati della storia del club olandese.

I primi tempi ad Amsterdam sono difficili, fin quando alla guida della squadra arriva Ronald Koeman. Quest’ultimo gli dice che crede in lui e Ibra lo ripaga segnando 9 reti in 33 partite contribuendo alla vittoria del campionato e della coppa d’Olanda. In Italia, dopo un gol di tacco contro gli azzurri all’Europeo, si inizia a parlare di lui. Negli ultimi giorni di mercato va alla Juventus per 16 mln di euro. Giocare con grandi campioni come Nedved e Buffon lo aiuta tanto a crescere come calciatore.

Dopo lo scandalo di calciopoli, la juve si trova in serie B, ma non è il campionato per lui. Quindi decide di lasciare la Juventus per passare all’Inter.

Al primo anno vince il campionato con 15 reti. In questo club si capisce che la Champions League non è la sua competizione, come già visto con la Juventus. Nel secondo anno all’Inter, Ibra ha raggiunto la totale consapevolezza della sua forza e segna 22 reti.

L’anno successivo Mourinho arriva all’Inter, che tira fuori il meglio da Zlatan. Conquista il campionato per la terza volta di fila, ma in Champions un’altra delusione.

Nel 2010, decide di trasferirsi al Barcellona: la miglior squadra del mondo. Decide di andarsene per conquistare la coppa dalle grandi orecchie per consacrarsi ed essere considerato uno dei più forti in circolazione. Tra Ibra e Guardiola non c’è il giusto feeling, e in Champions esce contro la sua ex squadra in semifinale. 

Dopo la sconfitta, Zlatan chiede la cessione e si trasferisce al Milan che vuole tornare a grandi livelli.

Ibra è il leader indiscusso della squadra e trascina i suoi alla vittoria dello scudetto.

Dopo 2 stagioni fallimentari, passa al PSG, dove scrive la storia del club francese battendo record su record e dominando il campionato francese.

Nel 2016 viene chiamato da Mourinho al Manchester United. Le sue stagioni sono spettacolari, ma la sua esperienza in Inghilterra finisce quando si rompe il legamento crociato sinistro, e molti dicono che è finita, ma lui non ci sta. Passa ai Los Angeles Galaxy nella MLS negli Stati Uniti, dove disegna calcio. Da due anni è al Milan, riuscendo nell’impresa di riportare i rossoneri in Champions dopo 8 anni. A 40 anni, non è un giocatore qualsiasi, lui è Zlatan Ibrahimovic, sempre pronto a dimostrare qualcosa!


Mario Esposito