LA MALEDIZIONE DI BELA GUTTMANN 

Tutto ha inizio negli anni ’60, l’Europa del calcio ha appena scoperto la Coppa dei Campioni, che creata dall’EUFA al tramonto del decennio precedente, vede scontrarsi i campioni nazionali di tutte le nazioni affiliate. Il Grande Real vince le prime cinque edizioni, ma poi verrà eliminato nella sesta edizione dagli odiati rivali del Barcellona, che arriverà alla finale contro il Benfica, dove però uscirà sconfitto.

I rossi di Lisbona sono allenati da un 62enne ungherese di nome Béla Guttmann, che dopo aver vinto la finale contro i blaugrana nella stagione 60/61, vince la sua seconda coppa campioni nella stagione 61/62 contro il Grande Real. Quella partita finì 5-3 per i lusitani, guidati da un extraterrestre nato in Mozambico di nome Eusebio che apre in due la difesa del Real. 

Quando il capitano delle aquile Jose Aguas solleva la seconda Coppa Campioni al cielo, non può sapere che quella notte è il culmine dell’epoca d’oro benficuista. 

C’è stata sempre una cosa che ha contraddistinto Guttmann dagli altri allenatori, ovvero i soldi. Infatti, ogni volta che la società non gli dava quello che desiderava, lui annunciava l’addio. Dopo aver vinto anche la coppa di Portogallo, le tensioni tra Guttmann e la società crescono. Il motivo? Ovviamente i soldi. Infatti, l’ungherese voleva un premio pari al 65% del suo stipendio. Però la società rifiuta. Di fatto, se ne va, e prima di sbattere la porta in faccia ai dirigenti, lancia la maledizione: “Da qui a cento anni nessuna squadra portoghese sarà due volte Campione d’Europa e il Benfica senza di me non vincerà mai più una Coppa dei Campioni.”

Seppure la prima parte di condanna è stata smentita con la vittoria del Porto della Coppa dei campioni prima nell’87 e poi nel 2004, la seconda parte resta tale, come se qualcuno abbia veramente ascoltato l’affermazione di Guttmann. 

La maledizione ha inizio con la sconfitta per 8-4 nella finale del mondiale per club contro il Santos di Pelé. 

Tra il 1963 e il 2014, il Benfica raggiungerà per 9 volte una finale europea (5 finali di Coppa dei Campioni e 4 finali di Coppa EUFA), e per 9 volte perderà. 

Un’annata emblematica nella storia del Benfica è quella 2012/13, che si è conclusa con il più crudele degli epiloghi: sconfitti in finale di coppa di Portogallo, sconfitti e sorpassati nello scontro diretto contro il Porto in campionato che ha regalato il titolo ai biancoblu, e come tragica conclusione resta una data, 15 maggio 2013, data in cui si disputò la finale di Europa League tra Benfica e Chealsea. I lusitani perdono all’ultimo secondo con un colpo di testa di Ivanovic che regala la coppa al Chealsea e l’ennesima disperazione per i tifosi del Benfica. 


Mario Esposito