MARCO VAN BASTEN


Marco Van Basten nasce il 31 ottobre 1964 a Utrecht. Il padre, Yupp Van Basten, è podologo, allenatore e massaggiatore di diverse squadre dilettantistiche. È a tutti gli effetti un vero malato di calcio, tanto è vero che dopo ogni partita si segna per fil e per segno tutto quello che succede e per sino la formazione con cui è scesa in campo la sua squadra. Questa passione la trasmetterà al più piccolo dei 3 figli, Marco, con il quale ha un rapporto speciale.

Ogni sforzo, ogni attenzione è dedicata a lui. Il resto della famiglia non vede di buon occhio questa situazione, ma il padre Yupp non fa niente per nasconderla, non ci riesce.

Per capire alla perfezione il rapporto che c’era tra Marco e il padre, c’è un episodio in particolare: siamo a Zeist, Marco sta andando ad un allenamento con suo padre, ma rischia di fare tardi perché sono imbottigliati nel traffico. A quell’allenamento ci saranno scout da tutto il mondo; può essere una svolta nella carriera del giovane Marco.

A un certo punto il padre, capisce che suo figlio non avrebbe fatto in tempo a raggiungere il campo, svolta e va nella corsia d’emergenza, dicendo a Marco che nel caso in cui li dovessero fermare, lui direbbe che ha un problema al cuore. Marco rimane sbalordito da quel gesto.

Il talento di Marco è già evidente fin dai primi passi: gioca sempre con ragazzi di uno o due anni più grandi, segna caterbe di gol, prende palla e scarta tutti come se fossero birilli. A 16 anni, è già nel suo paradiso personale, l’Ajax. In quella squadra è presente anche il trentaquattrenne Johan Cruijff. Johan chiede all’allora allenatore dell’Ajax di farlo allenare con la seconda squadra per riprendersi dopo l’infortunio alla caviglia. Nei 5 anni di Ajax, Marco vince 4 volte la classifica marcatori, 3 volte il campionato, 3 volte la coppa d’Olanda, 1 volta la coppa delle coppe. In eredivise segna 129 gol in 133 partite, impressionante!

Nel 1986, vince la scarpa d’oro con ben 37 reti davanti a Maradona. In una partita, Marco atterra male dopo un colpo di testa e sente ballare menisco e caviglia sinistra. Si opera nella sosta estiva e la caviglia operata ritorna quasi al 100%, ma adesso è l’altra a fargli male. I medici lo costringono a fasciarla. Il dolore è costante. Nel frattempo ha già firmato con il Milan, al quale si unirà a fine stagione. 

Il campionato olandese finisce prima della serie A e Marco ha sette settimane piene per recuperare dall’infortunio. È sicuro di farcela, ma non tutto va secondo i piani. Dopo due allenamenti la caviglia gli comincia a pulsare e fa sempre più male. Ormai al Milan, nel novembre 1987, Marco si opera un’altra volta alla caviglia. La prima stagione al Milan è un disastro, conclude con 11 presenze e soli 3 gol. Il Milan comunque vince lo scudetto trascinato dal connazionale Ruud Gullit in splendida forma.

Marco si presenta all’europeo non in splendida forma, ma riesce comunque a trascinare la sua Olanda alla vittoria. Nella finale contro l’Unione Sovietica caccia dal cilindro uno dei gol più belli della storia del calcio. https://youtu.be/u6kzVIdD1Po

In quell’anno vince il pallone d’oro e il Milan aggiunge un altro olandese, Frank Rijkaard. Nell’89 i tre olandesi vincono la coppa dei campioni a Barcellona contro la Steaua Bucarest. Marco la vince da assoluto protagonista, non si è risparmiato in nessuna gara della competizione.

Conclude la carriera con i seguenti successi: 3x pallone d’oro, 1x best player of the year, 2x champions league, 1x campione d’europa, 3x campione d’Italia, 1x coppa delle coppe, 2x vincitore coppa intercontinentale, 2x supercoppa europea, 3x campione d’Olanda, 3x coppa olandese, 9x capocannoniere (tra campionato olandese e italiano).

La definizione di un vincente, di uno che non si risparmia mai, in campo e fuori. 


M.E.