Karate

Il Karate  è un'arte marziale nata in Giappone, nelle isole Okinawa. Fu sviluppato dai metodi di combattimento indigeni chiamati te.  Prevede la difesa a mani nude, senza l'ausilio di armi, viene praticato in versione sportiva (privato della sua componente marziale e finalizzato ai risultati competitivi tipici dell'agonismo occidentale) e in versione arte marziale tradizionale per difesa personale. Nel passato era studiato e praticato solo da uomini, ma col passare dei secoli anche le donne si sono avvicinate a questa disciplina.Il karate fu sviluppato nel  Regno delle Ryūkyū fu portato sulle isole giapponesi durante il periodo degli scambi culturali fra i nipponici e gli abitanti delle Ryukyu. Dopo la seconda guerra mondiale Okinawa divenne un importante sito militare statunitense, e il karate divenne popolare tra i soldati stanziati sulle isole. 

In quasi tutte le arti marziali è uso allenarsi indossando un abito adeguato, chiamato gi (pronuncia: ghi); nel Karate, quest'abito è il karate-gi, composto da una giacca (uwagi), da un paio di pantaloni (zubon) di cotone bianco e da una cintura (obi) il cui colore designa il grado raggiunto dal praticante non dal punto di vista fisico ma dal punto di vista della preparazione mentale e dell'esperienza. Oltre al termine specifico "karate-gi", l'abito per la pratica del karate può essere chiamato genericamente "keikogi" o "dogi"; mentre completamente sbagliato, ma molto in voga, è il termine "kimono". Questa antica parola della lingua giapponese, che originariamente significava semplicemente "abito", ai nostri giorni viene usata per indicare uno specifico tipo di vestito tradizionale che nulla ha a che vedere con la pratica delle arti marziali. 

Fu il maestro Gichin Funakoshi ad adottare per primo l'uso del "karate-gi". Infatti, in occasione della prima dimostrazione al Budokan di Tokyo, lui e un suo allievo indossarono un abito fatto da Funakoshi stesso la notte precedente, ispirandosi al modello del judo-gi e utilizzando, però, una tela più leggera e comoda. Il colore bianco è quello naturale del cotone non tinto, essendo questo un abito semplice e umile.

Regole di karate-gi: per gli atleti di Kata (Combattimento immaginario con uno o più avversari) il keikogi è più duro e si può portare anche corto; Per gli atleti di kumite (Combattimento libero) il keikogi è più leggero e non deve essere lungo fino alle caviglie.

In molte arti del Budō (Kendō, Kyudo, Aikidō), per esercitarsi si indossa, invece, una gonna-pantalone (hakama) tipica giapponese ma mai utilizzata a Okinawa. 

M.L.