Arlecchino è forse la maschera più famosa della Commedia dell’Arte. Secondo la tradizione Arlecchino nasce in un quartiere povero di Bergamo, indossa un bellissimo costume colorato. Ha un carattere vivace: inizialmente era il tipo del servo sciocco, in seguito è diventato più astuto, sempre pronto a trarre in inganno e a fare dispetti. Arlecchino ne combina di tutti i colori. Spesso finisce nei guai e la sua unica preoccupazione è il cibo. Si muove saltellando, fa piroette, inchini e capriole, inciampa e cade.
A volte è complice del suo padrone – di solito avido e taccagno -, altre volte invece cerca di imbrogliarlo. Si dispera facilmente, ma sa anche consolarsi in fretta. Arlecchino è una maschera brillante e simpatica, si esprime con una voce stridula e canticchia invece di parlare. Ne combina di tutti i colori, proprio come il suo costume! Nasce dall’unione di due tradizioni, quella dello zanni bergamasco e quella del Fareschi francese. La sua carriera inizia come attore nel cinquecento e da allora la sua figura non è mai stata legata ad un’attore. Arlecchino è stato anchecitato nei versi di Domenico Volpi in “maschere”:
Sono una maschera multicolore
di professione fo’ il servitore.
Mia prima origine fu bergamasca,
ma non avendo mai un soldo in tasca
vissi a Venezia come emigrante.
Son litigioso, furbo, intrigante,
ma sono il principe dei birichini!