HALLOWEEN

Tutti conoscono Halloween, ma sono in pochi a essere informati sulle vere origini di questa festa.

Con il tempo le tradizioni si sono evolute enormemente, fino ad arrivare a noi.

Resta lo spirito originario: un misto di stupore e paura verso il soprannaturale e tutto ciò che non conosciamo!

ORIGINE DEL NOME:

la parola “Halloween” deriva dal mondo anglosassone e probabilmente dalla frase “All hallows eve” ovvero la notte di Ognissanti.

Generalmente si fa risalire ad una tradizione cattolica, presente nell’Irlanda celtica che sanciva la fine dell’estate. 

Per quelle popolazioni, la cui economia si basava principalmente sull’agricoltura, era un’occasione per ringraziare gli spiriti per i raccolti avvenuti.

I colori di questa ricorrenza, infatti, ricordavano la mietitura con l’arancio e la fine dell’estate con il nero, a voler simboleggiare il buio dell’inverno.

La ricorrenza veniva chiamata “Samhain”.

IL “SAMHAIN” LA VERA STORIA:

La tradizione di Halloween risale proprio al Samhain, ovvero la celebrazione dell’anno nuovo celtico, infatti il 31 ottobre era considerato dai celti un potente e magico momento di transizione non solo per le stagioni.

Era credenza diffusa che gli spiriti potessero tornare in vita sulla terra e possedere i vivi.

Un mito che, come possiamo immaginare, terrorizzava tutti gli abitanti dei villaggi.

Per sfuggire alla possessione degli spiriti, questi spegnevano i camini delle loro case rendendole buie e                   inospitabili e si mascheravano, rendendo i loro corpi orribili per risultare poco appetitosi agli occhi dei morti e cacciandoli via per lo spavento.

LE ZUCCHE INTAGLIATE OVVERO “JACK O’ LANTERN”

La tradizione di intagliare le zucche, vera icona di Halloween, molto probabilmente risale al folclore irlandese.

L’usanza è legata alla famosa leggenda irlandese di jack, un fabbro avaro e ubriacone, che un giorno al bar incontrò il diavolo.

A causa della sua vita dissoluta, la sua anima era destinata al diavolo.

Grazie alla sua astuzia e in cambio della sua anima riuscì a farlo trasformare in una moneta per un ultima bevuta.

Ma jack lo mise nel borsello, accanto ad una croce d’argento così che non potesse ritrasformarsi.

Questi per riavere in cambio la libertà, gli promise che non avrebbe preso la sua anima nei successivi dieci anni.

L’accordo andò a buon fine e jack lo lasciò libero. Trascorsi i dieci anni pattuiti, il diavolo si presentò nuovamente.

Ma jack prima di cedergli la sua anima, formulò un ultimo desiderio:

gli chiese di raccogliere una mela da un albero. Ma per non farlo scendere, incise una croce sul tronco dell’Albero.

L’aveva truffato di nuovo.

Così ci fu un’altra contrattazione in cambio della libertà, il diavolo gli avrebbe dovuto risparmiare la dannazione eterna.

Alla sua morte, a causa degli innumerevoli peccati, jack fu rifiutato dal paradiso, ma allo stesso modo, avendo stretto il patto co il diavolo, fu respinto anche dall’inferno.

Jack sarebbe stato costretto a trascorrere l’eternità come un’anima tormentata, senza alcuna meta. 

Per fargli illuminare la via, il diavolo gli lanciò un tizzone ardente, che jack, per fare durare più a lungo, mise all’interno di una rapa che aveva con sé.

Da qui il nome di jack o’ lantern letteralmente, jack della lanterna. Da quel momento gira senza tregua alla ricerca di un luogo in cui riposarsi.

Halloween sarebbe il giorno, nel quale va a caccia di un rifugio, gli abitanti di ogni paese sono tenuti ad appendere una lanterna fuori alla porta per indicare all’infelice anima che la casa non è posto per lui.

Dalla rapa poi si è passati alla zucca per gli immigranti irlandesi fuggiti durante il XIX secolo. 

Arrivati nel territorio americano, non trovarono rape grandi a sufficienza per essere scavate. Al contrario la zona abbondava di zucche, più grosse e facili da intagliare che agli irlandesi sembrava un valido sostituto.


G.P.