Il Coronavirus e la situazione attuale

Sono oltre 110 mila i casi di Coronavirus nel mondo. In Italia il bollettino ufficiale dell’8 marzo conta 7.375 positivi e 366 morti, di cui 133 nella giornata di domenica, facendo diventare il nostro Paese il secondo per numero di morti dopo la Cina. Oltre tremila e ottocento i decessi nel mondo. Giorno dopo giorno per colpa di questo virus accadono tantissime cose che destabilizzano l’Italia. Ad esempio: qualche giorno fa ci sono state delle rivolte in dei carceri come quello di Poggiorelae e di Salerno dato che per colpa del CODIV-19 sono stati annullati tutti i colloqui con i familiari; addirittura nella giornata del 9 marzo sono evasi 14 carcerati dal carcere di foggia, generando una situazione di panico e caos totale con furti d’auto per fuggire e mobilitazione dell’esercito con i carrarmati per bloccare la fuga e anche diversi morti. Nella notte di sabato 7 marzo poco prima che il governo chiudesse la Lombardia, moltissime persone si sono riversate nella stazione di Milano per prendere un treno per tornare dai loro familiari, mettendo in serio pericolo gli altri dato che così la velocità di contagio raggiungerà livelli altissimi. La gravità di questo gesto è duplice: da una parte c’è l’irragionevolezza, l’incoscienza, l’egoismo e la mancanza di rispetto per il prossimo, dall’altra se è vero che tutto ciò puo essere in parte giustificato dalla paura di ritrovarsi da solo e senza certezza, il gesto ancor più grave è quello commesso da chi, ritornato su uno di quei treni non ha avvisato le autorità competenti del suo rientro e probabilmente non ha osservato da subito e non osserva la quarantena dovuta, commettendo un reato inaccettabile. L'8 marzo il Presidente del Consiglio dei Ministri ha emanato un nuovo Decreto che stabilisce nuove misure di contenimento dell'epidemia. Io quest’ epidemia non la sto vivendo bene, sono sempre molto ansiosa, ho paura sia per me, che per i miei familiari e i miei amici. Credo che il merito più grande deve essere dato ai dottori, agli infermieri, e a tutto lo staff sanitario, che ogni giorno rischiano la vita per aiutarci e sono sottoposti ad orari disumani sotto un carico di stress psicologico non indifferente. Credo che alla fine di questo brutto periodo nella società nulla sarà come prima. Spero che da tutti questi brutti avvenimenti e da tante emozioni negative si possa ricominciare con una prospettiva di fiducia e di valori sani: dovremmo fare un passo indietro e capire che il rispetto per il prossimo, la condivisione e l’amore sono indispensabili per un futuro migliore.

G.G.