Variopinto e giocoso il carnevale è una festa le cui origini sono molto antiche. Diffuso in tutti i Paesi di tradizione cattolica, rappresenta da sempre un momento di festa e svago. Quella trasgressione che premette per un po’ di oltrepassare le regole. E allora compaiono maschere, colori, finzione e scherni. Tutto, o quasi, è permesso. Un rapido tour tra le regioni italiane ci permetterà di conoscere i carnevali più famosi della nostra penisola.Iniziamo quindi con il carnevale di Ivrea, città per l’appunto piemontese. Si tratta di un festeggiamento molto caratteristico che vede protagonista un frutto.Tutti infatti lo ricordano per la celebre battaglia delle arance. Letteralmente lanciate per le vie del centro.

Uno è senza dubbio quello di Viareggio, in Toscana. Animato da carri con grandi sculture in cartapesta, è tra le manifestazioni più conosciute d’Europa. Sfilano lungo la passeggiata a mare su un percorso di circa due kilometri. Protagoniste sono le enormi raffigurazioni satiriche a contenuto politico e sociale. Anche in questo caso si tratta di un’antica tradizione che interessò la borghesia ottocentesca. Uomini che indossavano maschere per protestare contro l’elevata tassazione dell’epoca. 

Approdiamo in Puglia, in provincia di Bari pe incontrare il carnevale di Putignano. Basato sull’allegoria di tematiche attuali, è simboleggiato dalla maschera cittadina. Si tratta di Farinella, un jolly che indossa il tipico cappello a punta con sonagli, abito multicolore e scarpe con campanelle. 

Attraversiamo ora un tratto di mare e arriviamo in Sicilia. Due i carnevali tra i più famosi. L’ultracentenario di Sciacca e il popolare di Acireale.Vere e proprie opere artigianali la cui preparazione occupa l’intero anno. Ulteriore particolarità è data dalle strutture animate. Imponenti e capaci di muoversi, dominano i carri. Importanti anche gli omaggi dati alla folla: caramelle, salsicce e vino. Infine il carnevale di Acireale. Definito il più bello di Sicilia, è rappresentato da grandi opere in cartapesta progettate da maestri di satira e abili artigiani. Un tempo i carri erano sostituiti da autovetture adornate di fiori e agrumi. Sfilavano così mascherate vecchie Fiat 500 e altri modelli tutti a marchio torinese.


R.P.