Il Ritratto di Dorian Gray, scritto nel 1890, è forse uno dei romanzi più famosi non solo di Oscar Wilde, ma della letteratura mondiale. 

L’epoca nel quale è ambientato è racchiusa tra la fine dell’ ‘800 e l’inizio del ‘900. 


Il romanzo inizia con la descrizione di una scena a dir poco pittoresca: un artista che dipinge nel proprio studio il ritratto di un uomo meraviglioso: Dorian Gray.

Dorian Gray, inizialmente, viene ritratto come “perfetto”: sia nella sua bellezza che nei modi di fare. Il pittore, Basil Hallward, lo conobbe a un brunch e da allora non ha più smesso di frequentarlo.  Il giovane, per lui, oltre che dimostrarsi un amico fedele e di ottima compagnia, diventa per Basil qualcosa di più, azzarderei dire una “musa” per la sua arte. 

Purtroppo tra di loro si inserisce Lord Henry Wotton, un nobile annoiato e viziato che, con i suoi modi e discorsi persuasivi, cambierà per sempre la vita di Dorian sin dal loro primo incontro. 

Lord Henry esalta la giovinezza e bellezza del ragazzo a tal punto che Dorian comincerà a provare invidia per il suo stesso ritratto e a desiderare di rimanere eternamente bello e giovane, vendendo l’anima. E così sarà.

Dorian peggiorerà di  capitolo in capitolo conducendo una vita piena di vizi e di crimini, ma il suo aspetto non cambierà, solo il suo ritratto… Quando Dorian se ne accorgerà, lo porterà in soffitta, nascosto dagli occhi del mondo. 

Con il passare degli anni, Dorian diventerà sempre più cattivo, perverso, ma resterà sempre giovane e bello; ma lo specchio della sua anima, ovvero il suo ritratto, diventerà mostruoso.

Alla fine, stanco della sua malvagia vita, distruggerà il quadro con lo stesso coltello con cui ha commesso terribili delitti.

I servi, salendo in soffitta, accanto al ritratto di Dorian Gray, tornato alla sua bellezza originale, troveranno a terra il cadavere di un uomo vecchio e avvizzito, dal volto ripugnante. “Fu solo dopo aver guardato i suoi anelli che riconobbero chi era.”


PERCHÈ LEGGERE QUESTO LIBRO?

Non nego che come libro è breve, ma la velocità dei capitoli lo fanno sembrare lungo mille pagine. È un libro affascinante, che ti cattura e ti fa innamorare del personaggio di Dorian nonostante il suo essere un pervertito e un assassino. Consiglio questo libro perché fa riflettere, e fa capire che non sono le apparenze a mostrare il vero volto di una persona, ma l’anima, e le azioni che compie, non le parole e le promesse pronunciate.






S.d.F.