“Un cammino di consapevolezza e libertà”
Nel mio cammino ho incontrato molti strumenti differenti tra i quali:
i Tarocchi e i Registri Akashici.
Entrambi parlano all’Anima, ma in modi molto diversi.
Le carte sono specchi simbolici: non dicono una verità assoluta, ma riflettono ciò che la persona sta vivendo in quel momento.
Ogni immagine è un archetipo, un linguaggio universale che ciascuno può riconoscere a suo modo.
Per questo mi piace leggere i Tarocchi anche per gli altri: prima cosa non leggo il Futuro, non impongo risposte, ma offro un riflesso che la persona interpreta e porta dentro di sé.
Qui l’esperienza è diversa.
L’Akasha è la memoria vivente dell’Anima, un campo sacro e intimo che appartiene solo a chi vi accede.
Ho studiato, praticato e persino conseguito il Master per attivare gli altri, ma il mio percorso mi ha portata a una scelta chiara:
non desidero leggere i Registri per altre persone.
Perché?
Perché credo che ognuno debba entrare da solo nel proprio Registro Akashico.
Una lettura fatta da un altro rischia sempre di essere filtrata dalla sua coscienza, dalle sue parole, dalle sue convinzioni.
Invece l’esperienza diretta è pura, autentica, non soggetta a interpretazioni esterne.
Accedere ai Registri è un po’ come vivere un’esperienza di regressione guidata: non si tratta di ascoltare una storia raccontata da qualcun altro, ma di vedere con i propri occhi interiori, di sentire nel corpo e nel cuore ricordi e verità che appartengono solo alla propria Anima.
Ecco perché scelgo di non “leggere per le persone”, ma di accompagnarle a trovare la propria "chiave".
Posso insegnarti tecniche, meditazioni, strumenti per aprire il tuo campo, ma poi sarai tu a fare l’esperienza, nella piena libertà e responsabilità.
Con i Tarocchi accompagno volentieri con letture, perché restano specchi aperti e simbolici.
Con i Registri Akashici accompagno chi vuole imparare a leggerli da sé, perché sento che l’esperienza deve rimanere personale e diretta.
Non è una contraddizione: è il rispetto profondo per la natura diversa di questi strumenti.
Il mio intento non è dare dipendenza, ma restituire autonomia.
Perché la vera verità non può essere raccontata:
può solo essere riconosciuta dentro di sé.