Il Business della Paura
Il mondo della spiritualità, così come quello religioso, è purtroppo pieno di trappole.
Dietro sorrisi rassicuranti e parole di luce, ci sono persone che usano la paura come arma per ottenere denaro e potere.
La dinamica è sempre la stessa:
Ti dicono che hai una fattura, un maleficio, un demone.
Ti convincono che sei impotente e vittima di forze oscure.
Ti offrono la “soluzione”: un rito, un legamento, un esorcismo.
E infine ti chiedono denaro, spesso cifre enormi.
Non importa se si presentano come maghi, cartomanti professionali, guru illuminati o persino sacerdoti esorcisti: il meccanismo non cambia.
È la stessa trappola che già tanti anni fa abbiamo visto con casi come quello di Vanna Marchi: paura → promessa → soldi.
Un tempo erano le “maghe di paese” a chiedere soldi per togliere malocchi.
Oggi ci sono social, siti internet e titoli altisonanti.
Ma il cuore resta identico: si specula sul dolore di chi soffre, vendendo illusioni come se fossero soluzioni.
La spiritualità autentica non obbliga, non manipola, non promette miracoli a pagamento.
Non lega i cuori, non separa le persone, non alimenta il terrore dei malefici.
Se tra due persone c’è ancora amore, si può lavorare con luce e intento puro per sciogliere i nodi e favorire la pace.
Ma se l’amore non c’è più, nessun rito può crearlo: costringere un cuore sarebbe violenza spirituale.
L’amore deve essere vero, non obbligato.
La libertà non si compra, si riscopre.
La vera guarigione nasce dal coraggio di guardare dentro, non da chi ti spaventa per venderti una soluzione.
Che si chiami esorcismo religioso o rituale magico, la sostanza non cambia: si sfrutta la fragilità di chi soffre per ottenere denaro e potere.