Origine: Deserto del Messico e sud-ovest degli Stati Uniti
Principio attivo: Mescalina
Tradizione: popoli nativi come Huichol, Navajo, e altre tribù del Messico e del Nord America
Uso sacro: rituali notturni, cerimonie di guarigione, visioni per ricevere messaggi dagli antenati o dallo Spirito
Effetti: Stati di coscienza espansi. Visioni simboliche. Connessione profonda con la natura e lo spirito. Introspezione emotiva. A volte nausea o sensazioni corporee intense (parte del “viaggio”)
Spirito del Peyote: È considerato un nonno, una guida antica e silenziosa.
Mostra verità interiori, ma non le impone. Osserva. Ascolta. E poi sussurra, spesso con durezza amorevole:
“Guarda meglio dentro di te.”
Origine: Foresta Amazzonica (Brasile, Perù, Ecuador, Colombia)
Principi attivi: DMT (contenuto nella chacruna) + inibitori MAO (contenuti nella Banisteriopsis caapi)
Tradizione: sciamanesimo amazzonico (Shipibo, Quechua, e altri popoli)
Uso sacro: cerimonie notturne guidate da uno sciamano (curandero o vegetalista), per visioni, purificazione e guarigione
Effetti: Forti visioni (a volte anche archetipiche o cosmiche. Contatto con l’inconscio, l’invisibile e il Sé superiore. Rilascio emotivo, crisi catartiche
“Purga” fisica (vomito, diarrea) considerata parte della guarigione
Spirito dell’Ayahuasca:
Chiamata anche “la Madre” o “La Abuela” (nonna), ha un’energia femminile potente, compassionevole ma decisa. Porta nelle profondità dell’anima, non per far vedere i desideri, ma ciò che serve per guarire.
Sono medicine spirituali, non droghe ricreative.
Usate senza rispetto, al di fuori del contesto sacro, possono danneggiare più che guarire. Aprono portali, e quei portali vanno gestiti con preparazione, contenimento e integrazione.
Non sono scorciatoie. Mostrano, ma non fanno loro il lavoro.
Mettono davanti a se stessi, ma poi siamo noi che dobbiamo camminare.
Possono aprire ferite nascoste, per portarle alla luce. E questo non sempre è piacevole.
Vanno avvicinate con umiltà, radicamento, e presenza.
Il rischio più comune non è la “droga”, ma l’arroganza spirituale, la fuga, la dipendenza dal viaggio mistico senza trasformazione nella vita reale.
Peyote: Deserti del Messico. Nonno, spirito antico. Introspezione e lucidità
Ayahuasca: Foresta Amazzonica. Nonna, Madre cosmica. Visioni forti, rilascio emotivo
Nel mio percorso con il Core Shamanism, non si utilizzano piante psicoattive come Peyote o Ayahuasca.
(nato dagli studi di Michael Harner) si basa sull’idea che tutti possono accedere ai mondi invisibili attraverso stati non ordinari di coscienza senza bisogno di sostanze, ma usando strumenti naturali come:
il tamburo
il sonaglio,
la danza rituale,
il respiro profondo,
la trance leggera e guidata.
In questo approccio, il Viaggio Sciamanico è sicuro, ripetibile, profondo e rispettoso, senza dipendenza da strumenti esterni.
Si impara ad accedere al mondo spirituale con disciplina, presenza e intento, non attraverso alterazioni chimiche.
Io preferisco lavorare con il suono, l'energia e la presenza.
Preferisco un accesso spirituale ricco e profondo.
Non penso che servino esperienze estreme per espandersi ma
al contrario credo che più siamo radicati, più possiamo sentire il sottile.
E il Core Shamanism insegna proprio questo:
ad essere un ponte tra i mondi senza perdersi