Il Diavolo. L’Archetipo dell’Ombra, il Guardiano del Desiderio
Non è un mostro. Non è una figura da temere.
Prendiamo come esempio Il Diavolo: nei Tarocchi e nei cammini spirituali profondi, è un simbolo potente.
Parla delle catene che ci costruiamo da soli: dipendenze, paure, illusioni, auto-sabotaggi. Ma guardandolo bene: quelle catene spesso sono sciolte.
Le puoi togliere. Se vuoi. Se sei pronto. Il Diavolo è ciò che ti tenta, sì…
ma solo per farti vedere dove sei ancora schiava di qualcosa.
Di un pensiero. Di un bisogno. Di un dolore antico. È il maestro dell’illusione.
Ma anche il Custode del potere creativo grezzo, del corpo, della materia, del desiderio. E ti chiede: sei pronta a integrare la tua ombra? A guardarti davvero? Non si combatte il Diavolo. Lo si illumina. Lo si ascolta.
E allora… perde potere. Diventa un Alleato di Trasformazione.
Nel linguaggio comune, Diavolo e Satana vengono spesso confusi.
Ma in realtà sono due immagini diverse, con radici profonde nella storia, nella teologia e nella psiche.
Il Diavolo nei Tarocchi
Nel percorso degli Arcani Maggiori, il Diavolo non è dunque un'entità malvagia esterna.
È l’Archetipo delle Catene Interiori, delle illusioni che ci imprigionano, dei desideri compulsivi e della paura del proprio potere.
È l’Ombra che attende di essere vista e integrata.
Simbolicamente, ci chiede:
“A cosa stai dando il tuo potere?” Satana nella Religione
Nel contesto Biblico, Satana nasce come l’Avversario, il “Procuratore” che mette alla prova, che provoca il dubbio, che sfida.
Non era inizialmente il “male assoluto”, ma una forza che mette alla prova la fede. Col tempo, è stato trasformato nella figura del “Signore del Male”, spesso usata per creare paura o controllo.
Nel Cammino Spirituale
Nel percorso interiore, Satana e il Diavolo non sono esseri esterni da combattere, ma energie da riconoscere dentro di sé:
l’ego che vuole il potere
la parte ferita che manipola
la paura di vedere chi siamo davvero
Sono simboli dell’ombra umana, della separazione dal cuore, della dimenticanza dell’anima. Non sono il nemico. Sono una soglia.