Significa essere presenti. Totalmente. Con tutto ciò che sei, in questo istante preciso, senza inseguire il passato e senza scappare nel futuro.
È sentire il respiro mentre accade.
È ascoltare senza aspettare il proprio turno per parlare.
È non voler cambiare ciò che c’è, ma accoglierlo così com’è emozioni, corpo, pensieri, silenzio.
Non è svuotare la mente (quasi impossibile).
Non è vivere senza pensieri o emozioni.
Non è stare “calmi” a tutti i costi.
È piuttosto:
Accorgersi di dove sei davvero.
Notare che sei viva, che respiri, che senti.
Smettere di inseguire e iniziare ad abitare.
Perché è così importante?
Perché quasi sempre viviamo: nel rimpianto o nel rimorso (passato),
o nella preoccupazione o speranza (futuro).
Ma la vita vera, concreta, piena, accade solo ora.
“Il momento presente è l’unico tempo in cui puoi amare, guarire, respirare, scegliere.”
Attraverso il respiro: sentilo entrare ed uscire, come un’onda.
Attraverso il corpo: ascolta dove sei, cosa tocchi, cosa percepisci.
Attraverso l’ascolto attento: non correre a reagire, ma lascia spazio.
Attraverso la gratitudine: riconosci cosa c’è, anche nelle piccole cose.
Anche lavare i piatti, se lo fai con presenza, è meditazione.
Va bene così.
Anche accorgersi che sei scappata dal momento presente… è già un ritorno al qui e ora.
È un’arte dolce, non una prestazione. Una disciplina gentile.