Un viaggio nella sacralità di ciò che siamo
Molte volte cerchiamo il sacro fuori di noi: in un luogo, in un simbolo, in una cerimonia.
Ma con il tempo impariamo che il vero santuario si trova dentro.
Il Tempio Interiore è quello spazio segreto dove possiamo ritirarci per ascoltarci, per ritrovare silenzio, per incontrare l’Anima.
Non ha mura né altari, ma è fatto di presenza e di amore.
Ogni volta che chiudiamo gli occhi e ci affidiamo al respiro, quella porta si apre e ci accoglie.
Il Corpo come Tempio, invece, ci ricorda che la sacralità non è solo invisibile.
Il nostro corpo è la dimora dell’Anima, il luogo dove la luce prende forma, dove l’energia si manifesta nella materia.
Prendercene cura, rispettarlo, ascoltarne i messaggi è un atto di devozione tanto quanto una preghiera.
Quando il Tempio Interiore e il Corpo come Tempio si incontrano, la vita stessa diventa spirituale:
non c’è più separazione tra materia e spirito, tra terra e cielo, tra visibile e invisibile.
Siamo noi il tempio.
Siamo noi l’altare.
E il sacro non è lontano: vive in ogni respiro, in ogni gesto, in ogni cellula che ricorda di essere luce.
Il silenzio non è vuoto, ma uno spazio pieno di vita.
È nel silenzio che il Tempio Interiore si fa vivo, che il Corpo come Tempio si ricollega alla sua sacralità.
Nel silenzio possiamo ascoltare la voce dell’Anima, riconoscere intuizioni profonde, ritrovare pace.
Il silenzio guarisce, perché spegne il rumore della mente.
Il silenzio ci ricorda che non siamo soli, perché lì abita la nostra parte divina.
Il silenzio è presenza pura, la sostanza invisibile che sostiene ogni trasformazione interiore.
Quando impariamo a vivere il corpo come un tempio, ad abitare il nostro spazio interiore e ad amare il silenzio, allora tutta la vita diventa sacra.
Non ci serve cercare altari lontani:
siamo noi stessi il tempio, la fiamma e il luogo dell’incontro con il divino.