La Regressione alle Vite Precedenti
E' una Pratica Spirituale e Terapeutica che permette di accedere a ricordi, emozioni o immagini collegati a incarnazioni passate, con l’obiettivo di guarire, comprendere o liberare schemi profondi che influenzano la vita attuale.
Un viaggio nell’anima per ritrovare ciò che chiede di essere compreso.
La Regressione alle Vite Precedenti , è un’esperienza guidata che accompagna in uno stato di rilassamento profondo (simile alla meditazione o allo stato theta), in cui la coscienza può emergere oltre i confini del tempo.
Attraverso immagini, sensazioni, emozioni o visioni simboliche, è possibile entrare in contatto con memorie legate ad altre vite. Queste memorie non sono sempre "ricordi storici", ma tracce energetiche che parlano di ciò che l’anima ha vissuto, appreso, portato con sé.
A cosa serve? La Regressione non è solo curiosità. È uno strumento di Guarigione e Consapevolezza.
Per comprendere la radice profonda di un blocco (paura, dolore, senso di colpa, dinamiche relazionali);
Per riconoscere legami karmici con persone della vita attuale;
Per riscoprire talenti e doni dell’anima rimasti sopiti;
Per sciogliere promesse o voti antichi che ancora condizionano;
Per ricevere messaggi spirituali da una parte più saggia e antica di sé.
La persona viene accompagnata con voce, suono o visualizzazione in un viaggio interiore protetto e guidato.
Non si perde coscienza, anzi: si resta vigili ma aperti, come in sogno lucido.
Si può rivivere una scena, incontrare una figura simbolica, attraversare epoche, oppure sentire solo emozioni e colori.
Ciò che emerge non va forzato, né interpretato rigidamente.
Ogni esperienza ha un senso se aiuta a guarire, liberare, comprendere.
Che differenza c'è tra Regressione alle Vite Precedenti e la lettura dei Registri Akashici?
Sono pratiche che toccano entrambe il tema dell’anima e delle sue memorie, ma sono due esperienze diverse per approccio, energia e finalità.
Quali sono le differenze: Regressione alle Vite Precedenti
Metodo: viaggio interiore guidato (simile a una meditazione profonda o ipnosi leggera).
Esperienza: la persona “entra” nei propri ricordi, immagini o emozioni del passato.
Chi parla: l’anima attraverso visioni, sensazioni, emozioni vissute in prima persona.
Stile: narrativo, emotivo, esperienziale.
Obiettivo: comprendere blocchi, riconoscere legami, integrare eventi karmici o talenti.
Partecipazione: attiva (la persona vive il viaggio).
Strumento energetico: la propria coscienza.
Metodo: apertura canalizzata a un campo di coscienza superiore (l’Akasha).
Esperienza: si ricevono parole, messaggi, immagini da una fonte spirituale più ampia.
Chi parla: i Maestri, le Guide, il Sé Superiore (tramite l’operatore o la persona stessa).
Stile: più "oracolare", saggio, ispirato.
Obiettivo: ricevere indicazioni evolutive, visione d’anima, risposte a domande profonde.
Partecipazione: ricettiva (la persona ascolta o riceve).
Strumento energetico: connessione ai piani sottili attraverso l’Akasha