Il viaggio astrale (o astral projection) è una forma intenzionale di esperienza extracorporea (OBE), in cui si percepisce che la coscienza — sotto forma di “corpo astrale” o “corpo di luce” — lascia il corpo fisico per viaggiare nel cosiddetto piano astrale. Il termine fu reso celebre nella filosofia teosofica tra XIX e XX secolo. In molte tradizioni spirituali, il piano astrale è considerato una realtà intermedia tra la dimensione fisica e quella spirituale, abitato da entità sottili, anime e archetipi impegnati in dinamiche di crescita o guarigione.
A differenza dei sogni, i viaggi astrali sono spesso caratterizzati da consapevolezza lucida e controllo, e le percezioni possono sembrare coerenti e realistiche, pur con qualità sottili o metafisiche.
Alcune persone affermano che nell’astrale incontrano entità spirituali, luoghi ricchi di significato o scenari luminosi e vibranti.
Dal punto di vista della scienza, le esperienze extracorporee sono interpretate come fenomeni mentali o neurologici, frutto di alterazioni sensoriali, incoerenze nelle percezioni o stati di coscienza particolari. (es. paralisi del sonno)
Non esistono prove empiriche definitive che la coscienza si separi effettivamente dal corpo fisico.
Interpretazione Spirituale
Viaggio volontario dell’anima su piani sottili
Esperienza
Allucinazione, sogno lucido, disconnessione corporea
Percezione
Lucida, controllata, con dettagli vividi
Il cervello costruisce scenari coerenti
Significato simbolico
Crescita, guarigione, contatto con guide
Esperienza psicologica di confine
In molte culture sciamaniche, yogiche e spirituali, il viaggio astrale è esercitato per guarigione, scoperta, contatto con accompagnatori spirituali o visite a luoghi energetici.
Alcuni approcci, come nello yoga, parlano di un corpo eterico (corpo astrale) che fluttua fuori dal fisico, ma si richiede una sadhana profonda per accedere a questo stato.