La depressione non è solo tristezza.
È un velo che scende sulla vita e rende tutto più lento, più pesante, più distante.
È la mancanza di forza nel corpo, di colore negli occhi, di speranza nei pensieri.
Molti la descrivono come un buco nero che risucchia energia e desideri.
Le cause possono essere molteplici:
eventi dolorosi non elaborati,
traumi che riaffiorano,
stanchezza cronica dell’anima,
squilibri emotivi e biologici che si intrecciano.
La depressione non è debolezza, e non è un difetto del carattere.
È un grido silenzioso che dice: “Qualcosa dentro di me chiede attenzione, amore e cura”.
Dietro alla depressione c’è spesso un invito a fermarsi.
A riconoscere le parti di noi che non hanno voce.
A smettere di correre per incontrare il nostro vuoto, e ascoltarlo.
La depressione, per quanto dolorosa, può diventare un portale di trasformazione.
Non è la fine della strada, ma un bivio in cui l’anima chiede un nuovo inizio, un modo diverso di vivere e di guardare il mondo.
Non si guarisce dalla depressione negandola, ma attraversandola con pazienza, compassione e sostegno.
Ogni piccolo gesto di amore verso se stessi – una parola gentile, un respiro consapevole, la vicinanza di chi sa ascoltare – è un filo di luce che ricuce l’oscurità.
Ricorda: la depressione non ti definisce.
Sei molto più del tuo dolore.
Dentro di te, anche quando sembra nascosta, continua a vivere una scintilla che aspetta solo di tornare a brillare.