L’Ego è la parte di noi che dice “Io”È la voce che si identifica con un nome, una storia, un ruolo, un corpo.
Serve a vivere nel mondo, a funzionare nella quotidianità.
Ma quando dimentichiamo che siamo molto di più… l’ego prende il comando.
L’Ego non è “il male”. È solo limitato. Vuole avere ragione.Vuole controllare.
Vuole sentirsi al sicuro, superiore, o al centro. Ha paura di cambiare, di perdere, di non essere “Qualcuno”. L’Ego costruisce maschere. Ma non è chi sei davvero.
L’ego: compagno di viaggio, non nemico.
L’ego non è un intruso da eliminare, ma una parte di noi che ci permette di muoverci e vivere in questo mondo.
È la nostra personalità, la voce che ci dice “io”, il filtro con cui facciamo esperienza della realtà. Non esiste una persona senza ego: chi dice di esserne completamente privo, in realtà, ne sta solo vivendo un’altra forma.
L’ego non è “male” in sé — è l’uso che ne facciamo che fa la differenza.
Con il tempo, possiamo imparare ad osservarlo, a non lasciarci trascinare ciecamente dalle sue reazioni, a farne un alleato anziché un padrone.
Riconoscere l’ego significa diventare più consapevoli di noi stessi e di ciò che ci muove. In fondo, siamo qui anche per questo: per fare esperienza, imparare, cadere e rialzarci… e in tutto questo, l’ego è parte del gioco.
Non dobbiamo distruggerlo, ma danzare con lui, fino a trovare equilibrio.
Quando ti identifichi con l’Ego, ti senti separata, in lotta, in dubbio.
Quando torni all’essere… ti senti in pace.
Allora puoi usare l’Ego con consapevolezza, senza lasciargli le chiavi della tua vita.
Lo si Riconosce, lo si accoglie, lo si illumina con amore.
Come si fa con un bambino impaurito che fa troppo rumore.
“Grazie ego per avermi protetto.
Ora può parlare anche il cuore.”
L’Ego ha bisogno di sentirsi importante.
L’Anima non ha bisogno di nulla: semplicemente è.