Molti esseri umani non si relazionano nell’amore, ma nel bisogno d’amore. Non incontrano l’altro per donare, ma per colmare un vuoto interiore che li perseguita. È ciò che nella Quarta Via potremmo chiamare frammentazione: l’uomo non è unito, ma composto da molti “io” in conflitto tra loro, ciascuno con le proprie pretese, paure e richieste.
Quando ci relazioniamo dal buco, lo facciamo da quella parte di noi rimasta incompleta, che cerca disperatamente un sostegno esterno. Quando ci relazioniamo dalla ferita, parliamo dall’“io” più sofferente, che pretende amore, approvazione, riconoscimento. Ma in entrambi i casi non è la nostra vera essenza a muoverci: è la personalità ferita.
Lo stesso meccanismo che agisce nelle relazioni si riflette anche nel corpo. Ogni pensiero che ripetiamo diventa un messaggio che il nostro organismo riceve come un comando. Se dentro di noi vivono convinzioni come “non valgo” o “non ce la farò mai”, le cellule rispondono con tensione, stress, infiammazione. Il corpo si indebolisce, il sistema immunitario si abbassa. Ma se iniziamo a coltivare parole di fiducia e guarigione, il corpo risponde attivando processi di rigenerazione e vitalità.
Relazioni e corpo parlano la stessa lingua: quella delle emozioni. Il corpo manifesta in salute o malattia i nostri stati interiori, mentre gli altri ci rimandano specchi fedeli delle parti di noi che ancora non abbiamo integrato. È un ciclo continuo che ci invita a fermarci e a prenderci responsabilità.
Anche le parole che scegliamo ogni giorno hanno un potere enorme. Parlare continuamente dei propri problemi, delle mancanze o delle ferite non fa che renderli più forti: è come annaffiare un seme sbagliato che finirà per diventare un albero. Se invece nutriamo discorsi di fiducia, abbondanza e guarigione, la nostra energia cambia e con essa anche la realtà che ci circonda. Il silenzio consapevole, a volte, è la vera medicina: non reprimere, ma smettere di alimentare ciò che ci fa male e iniziare a dare forza a ciò che ci fa fiorire.
La chiave sta nel non inseguire fuori ciò che ci manca, ma imparare a nutrirci dall’interno. Solo allora smettiamo di “sopravvivere” agli incontri e iniziamo a scegliere con consapevolezza: persone e situazioni che risuonano con la nostra nuova energia.
Il messaggio è semplice ma potente: se cambi dentro, cambia fuori. Non è magia, è una legge naturale. Quando coltiviamo pensieri ed emozioni di amore, armonia e fiducia, inevitabilmente anche la nostra realtà si modella su quella stessa frequenza.
“Non cercare negli altri ciò che solo tu puoi darti. È lì che inizia la vera libertà.”