Ogni sintomo è un linguaggio. Ogni malessere è un messaggio.
Spesso ci arrabbiamo con il nostro corpo. Lo vediamo come un nemico, come qualcosa che ci tradisce, che si rompe senza motivo. Ma…
E se fosse, invece, un alleato silenzioso, che fa tutto ciò che può per mantenerci in vita, in equilibrio, in cammino?
Quando arriva il dolore, quando compare un’infiammazione, una crisi d’ansia, un’insonnia improvvisa…
non è follia.
È intelligenza biologica, è una risposta, è una richiesta d’ascolto.
Le ossa si indeboliscono? Forse il corpo sta cercando di adattarsi a un ambiente troppo acido.
L’ansia stringe il petto? Forse è il sistema nervoso che ti sta proteggendo da un allarme che non hai ancora riconosciuto.
L’eczema brucia la pelle? Forse è una valvola di sfogo per emozioni o tossine non elaborate.
L’insonnia ti tiene sveglia? Forse qualcosa dentro di te ha urgente bisogno di essere visto.
Il corpo non ci punisce. Ci segnala.
Ci accompagna, ci parla, ci guida. A volte con un sussurro, altre con un urlo.
Ma non sbaglia. Cerca equilibrio, sempre. Anche quando lo fa attraverso il dolore.
E se invece di zittirlo… lo ascoltassimo?
Se invece di combattere i sintomi, ci chiedessimo: “Che cosa mi vuoi dire?”
Se imparassimo a leggere questi messaggi come una mappa per la guarigione, e non come condanne? Ogni sintomo è un invito. A rallentare. A cambiare. A guarire.
Non serve combattere il corpo. Serve tornare in ascolto. Con rispetto, con amore.
Perché il corpo è la casa dell’anima. E chiede solo attenzione e verità.