Tutto ciò che esiste è energia.
Ogni cosa che vediamo – una persona, un fiore, un suono, una parola – è manifestazione di energia che vibra su frequenze diverse.
Anche ciò che non vediamo – emozioni, pensieri, intuizioni, sensazioni – è energia in movimento.
E noi stessi siamo energia: un campo vibrante di luce, coscienza e memoria, che interagisce costantemente con ciò che lo circonda.
Quando parliamo di energia nel cammino spirituale o nella pratica olistica, non parliamo di qualcosa di misterioso o astratto.
Parliamo della forza vitale che ci anima, ci sostiene e ci collega a tutto ciò che vive.
È l’energia sottile che scorre nel corpo attraverso i canali (nadi), nutre i chakra e mantiene in equilibrio il nostro essere su tutti i piani: fisico, emotivo, mentale, spirituale.
Il Prana è ovunque: nell’aria che respiriamo, nella luce del sole, nei cibi vivi, nei luoghi sacri, negli abbracci sinceri.
Quando siamo in armonia, il Prana fluisce liberamente. Quando soffriamo, quando siamo bloccati o disconnessi, il flusso si interrompe o si indebolisce.
Imparare a sentire il Prana, coltivarlo, proteggerlo e armonizzarlo è una delle vie più antiche per guarire, trasformare e risvegliare il proprio potere interiore.
Perché tutto comunica energeticamente prima ancora che con le parole.
Ogni persona emette vibrazioni. Ogni pensiero, emozione o intenzione lascia una traccia nel campo.
Imparare ad osservare l’energia significa diventare consapevoli di ciò che stiamo emanando, di ciò che stiamo assorbendo, e di come possiamo riportare equilibrio nei momenti in cui ci sentiamo scarichi, confusi o disconnessi.
Ogni essere umano ha la capacità di sentire e trasmettere energia.
Alcuni lo fanno inconsapevolmente – ad esempio quando consoli qualcuno e questi si sente subito meglio.
Altri, attraverso la pratica, affinano questa sensibilità e imparano a canalizzare consapevolmente l’energia universale per il bene proprio e altrui.
Nei trattamenti olistici come il Reiki, il Massaggio Sonoro, la Chelazione energetica o la meditazione guidata, non si “dà” la propria energia, ma si diventa canali puliti e presenti di una forza più grande: luce, amore, guarigione.
È un atto di ascolto e di servizio, in cui la persona che riceve viene accompagnata a risvegliare la propria naturale capacità di ritrovare armonia e centratura.
Può sciogliere blocchi. Può risvegliare ricordi. Può riportare quiete dove c’era tempesta. Può aiutare una persona a ritrovare sé stessa, il senso, la direzione, la forza.
Lavorare con l’energia non significa “fare magie”.
Significa onorare la vita nella sua forma più sottile, riconoscere che siamo parte di un campo più vasto e che, attraverso la presenza, l’intenzione e il cuore, possiamo creare spazi in cui accade il vero miracolo: quello del ritornare a sentire.