Lo staff di Ranma

Tomomi Mochizuki, regista della prima stagione (la "Nibunnoichi").

Koji Sawai, direttore responsabile delle stagioni 2-4 (l'inizio della "Nettohen").

Junji Nishimura, direttore responsabile delle stagioni 5-7 e degli OAV.

Kazuhiro Furuhashi, regista di numerosi episodi ed OAV

Un contributo fondamentale al look di Ranma 1/2, almeno per come lo intende il grande pubblico, è stato apportato da Atsuko Nakajima. Nata a Kanagawa il 21 dicembre 1961, è stata presente in tutti gli adattamenti animati di Rumiko Takahashi degli anni Ottanta e Novanta. Ha iniziato poco più che ventenne, occupandosi degli "intercalari" degli episodi di Urusei Yatsura (Lamù), ossia della realizzazione dei fotogrammi intermedi delle animazioni, c.d. doga (un secondo di animazione è di regola composto da 12 o 24 fotogrammi e gli animatori si occupano solo del fotogramma di partenza e di quello di arrivo, c.d. genga o keyframe, lasciando agli "intercalatori" il resto dell'opera). 


Nel 1985, a partire dall'episodio 142 della serie, la Nakajima è stata promossa ad animatrice per poi esordire come direttrice artistica nell'ep. 192 "La giungla elettrica". Nel periodo 1986-1988 ha apportato il proprio contributo, in questa nuova veste, a molti episodi di Maison Ikkoku e il suo stile distintivo è stato determinante perché nel 1989 venisse scelta come character designer dell'anime di Ranma (oltre che direttrice dell'animazione di oltre una quarantina di puntate), con l'importante compito di fissare i modelli di riferimento dei personaggi per gli animatori mediante i c.d. settei o schizzi preparatori. Atsuko Nakajima sarebbe rimasta una presenza fissa nello staff di Ranma fino al termine della prima serie di OAV, nel 1994. Nel frattempo il "look Nakajima" avrebbe avuto un successo tale da essere utilizzato per ogni tipo di merchandise (compresi i nuovi calendari e videogiochi di Urusei Yatsura e Maison Ikkoku), imponendosi come immaginario ufficiale del Takahashiverso degli anni Novanta.


Ma la Nakajima della prima serie di Ranma, ovvero la ventina di episodi che più è rimasta impressa nel cuore di ogni fan, non è ancora quella della maturità e i suoi modelli sono tendenzialmente più realistici, contraddistinti da occhi piccoli e linee morbide: non è un caso che per anni il fandom abbia erroneamente attribuito questo character design originario nientemeno che alla Akemi Takada di Lamù e Kimagure Orange Road (la quale ha dovuto addirittura smentire ufficialmente la cosa nel 2009).  Il motivo è individuabile nelle direttive del regista della storica serie "Nibunnoichi", Tomomi Mochizuki: formatosi con gli anime delle "maghette" degli anni Ottanta e futuro regista Ghibli (suo il film "Si sente il mare"), Mochizuki ha imposto la sua vena autoriale su tutte le opere cui ha lavorato, si pensi emblematicamente ai lungometraggi di Maison Ikkoku ("Capitolo finale") e Kimagure Orange Road ("Vorrei tornare a quei giorni"). Proprio da Orange Road ha portato con sé Masako Goto, sua futura moglie e brillante animatrice formatasi con gli anime di KOR e Creamy Mami (e dunque per l'appunto sotto la guida della Takada), alla quale ha affidato la direzione artistica di 7 delle 20 puntate di cui si compone la stagione iniziale, lasciando le restanti alla Nakajima e ad Asami Endo (anch'ella proveniente da Creamy Mami).


La serie Nibunnoichi è diventata quindi a sua volta "un Ranma d'autore", tradendo leggermente lo spirito farsesco della Takahashi per virare invece sul filone della commedia dolceamara: si sorride più che ridere, e i ritmi frenetici vengono abbandonati per privilegiare un sapiente uso dei tempi morti. Le figure umane della Nakajima, come si diceva, vengono interpretate in senso meno caricaturale e più realistico rispetto al manga. Sotto il profilo tecnico si può notare, tra l'altro, il largo utilizzo del piano sequenza: le animazioni vengono realizzate con pochi stacchi e, per quanto possibile, senza soluzione di continuità.

Se la seconda serie di Ranma 1/2 (ossia le 141 puntate della "Nettohen") non si può ritenere paragonabile né alla precedente "Nibunnoichi", né tantomeno alle storiche Urusei Yatsura e Maison Ikkoku, almeno in termini di qualità assoluta, tuttavia anch'essa rappresenta un anime degno di nota per aver riunito alcune giovani leve, animatori di talento che avrebbero influenzato l'estetica delle animazioni del decennio successivo: i nomi sono quelli di Atsuko Ishida, Masayuki Kobayashi, Norio Matsumoto, Hirofumi Suzuki e Tokuyuki Matsutake.


Di questo gruppo, la Ishida è stata l'unica a rimanere nello staff dall'inizio alla fine della produzioni animate (per poi tornare perfino in occasione dell'OAV celebrativo del 2008), mentre Kobayashi e Matsumoto ne hanno fatto parte nel corso della seconda e della terza stagione TV, ed infine Suzuki e Matsutake hanno lavorato sull'anime a partire dall'episodio 119 "La famiglia Tendo al Luna Park": per questi ultimi si è trattato del primo incarico come animatori (e non più semplici intercalatori) e ciò ha costituito il principio di una lunga collaborazione tra i due, culminata in serie anime come Sei in arresto! o Naruto (insieme allo stesso Matsumoto).


Sono degni di nota soprattutto gli episodi del trio Ishida-Kobayashi-Matsumoto i quali, da un lato, nelle scene d'azione sono chiaramente debitori del c.d. stile Kanada, che prendeva il nome dall'animatore Yoshinori Kanada dello Studio Ghibli ed era caratterizzato da un ampio uso delle linee cinetiche e delle inquadrature d'impatto (i personaggi erano da lui raffigurati in pose, forme e prospettive esagerate, dando l'impressione che i corpi "balzassero" da un frame all'altro, sfruttando al meglio le opportunità dell'animazione limitata).


Al tempo stesso, però, lo staff del periodo Nettohen aggiunge un tocco inedito per l'epoca, esasperando le "sbavature" tra un fotogramma e l'altro, di modo che diventa praticamente impossibile distinguerle dalle linee cinetiche, come può constatarsi da questa (ep. 22) o quest'altra (ep. 42) sequenza animata: la scopa di Akane e l'ombrello di Ryoga, nei singoli fotogrammi, appaiono come macchie indistinte e soprattutto nel secondo caso l'ombrello viene ridotto a delle scie rosse e nere che fluttuano autonomamente nell'aria. La stessa tecnica di animazione viene utilizzata frequentemente con i pugni o i calci sferrati da Ranma e più in generale supplisce, durante le sequenze dei combattimenti, al minore budget e ai tempi stretti rispetto alla prima serie Nibunnoichi.


Questa "flow animation" diverrà predominante negli anime degli anni Novanta, ed è appunto negli episodi del trio Ishida-Kobayashi-Matsumoto (poi imitato dal duo Suzuki-Matsutake) che vede i propri esordi. Rispetto agli ultimi due, si può inoltre notare che la Ishida punta tutto sulla recitazione: nei suoi episodi i gesti sono resi in maniera teatrale, i personaggi accompagnano la mimica del viso con l'intero corpo e tutto ciò viene a volte enfatizzato da movimenti rotatori della telecamera, come ad esempio si può constatare da questa (ep. 53) o quest'altra (ep. 110) sequenza animata.


La serie Nettohen, come si diceva, manca dell'impronta autoriale della prima stagione, soffrendo dell'abbandono sia di Mochizuki alla regia che di Masako Goto alla direzione artistica. La continuità grafica viene comunque assicurata da Atsuko Nakajima, la quale, libera dai paletti precedenti, può evolvere il proprio stile fino a trovare la versione della maturità grafica, contraddistinta da linee più spigolose e da una maggiore espressività rispetto al realismo della prima stagione. La produzione settimanale impedisce una particolare ricerca della qualità, ma una felice eccezione è costituita dagli episodi diretti dall'esperto Kazuhiro Furuhashi (futuro regista di Hunter x Hunter, Dororo e Spy x Family), soprattutto quando abbinati alla direzione artistica della Nakajima ed alle animazioni della Ishida. Non a caso il "golden trio" Furuhashi-Nakajima-Ishida avrà modo di collaborare alla realizzazione dei primi cinque OAV, che rappresentano il picco di qualità del Ranma animato.

Un ulteriore salto di qualità è stato garantito con il subentro nella regia generale della serie, a partire dalla quinta stagione TV, del veterano Junji Nishimura, collaboratore di Mamoru Oshii ai tempi di Lamù e futuro regista di Sei in arresto! (serie nella quale avrebbe portato con sé Atsuko Nakajima al character design), Nishimura ha diretto la serie fino agli ultimi OAV, collaborando anche alla stesura degli storyboard di diversi episodi "anime original". Recentemente è tornato a lavorare con Oshii sulla serie demenziale Vlad Love.


Episodi animati da Matsumoto:  epp. 9, 26, 34, 42, 46, 48, 49, 53, 68.

Episodi animati da Suzuki e Matsutake: epp. 119, 124, 131, 136, 141, 156, 161.

Episodi animati dalla Ishida: epp. 9, 16, 19, 21, 25, 29, 33, 39-40, 42, 44, 45, 48, 53, 57, 61, 65, 80, 102, 103, 110, 114, 119, 124, 125, 131.

Episodi con il "golden trio" Furuhashi-Nakajima-Ishida: epp. 16, 19, 45, 57, 80, 131, OAV 1-5.

Passando ora ad esaminare più nel dettaglio il lavoro prodotto dai direttori artistici della serie, non si può partire che dalla character designer Atsuko Nakajima, la quale ha curato i disegni di ben 43 episodi televisivi, oltre che dei primi due film e dei primi sei OAV. È proprio durante gli anni di Ranma che il suo stile ha modo di svilupparsi, dall'estetica morbida della serie Nibunnoichi (probabilmente richiesta dal duo Mochizuki-Goto, come visto sopra) alla grafica della piena maturità, tanto da aver tratto in inganno per anni il fandom, che, si ripete, addirittura attribuiva i primi episodi ad Akemi Takada. Sono suoi molti degli episodi più memorabili, specie in coppia con Kazuhiro Furuhashi alla regia: si pensi a "Gli ultimi giorni di Happosai" e "Akane va all'ospedale". Dopo le esperienze formative con gli anime takahashiani, la Nakajima ha curato il character design di altre serie celebri come Sei in arresto!, Rurouni Kenshin e Komi Can't Communicate. Ed è sempre alla Nakajima, ormai con un tratto diversissimo da quello degli esordi, che è stato infine affidato l'OAV celebrativo di Ranma del 2008.


Episodi diretti dalla Nakajima: 1, 4, 7, 10, 13, 15, 19, 21, 22, 24, 27, 30, 33, 36, 39, 42, 45, 48, 51, 54, 57, 61, 64, 67, 70, 74, 77, 80, 83, 86, 89, 93, 97, 100, 103, 107, 117, 122, 123, 131, 135, 138, 142, 158, 161, OAV 1-6, OAV 12.

Masako Goto è presente solo nella prima stagione televisiva, la cosiddetta "serie Nibunnoichi", eppure il suo contributo è uno dei più importanti. È reduce dai trascorsi con le serie de L'incantevole Creamy (da cui viene anche Asami Endo) e soprattutto di Kimagure Orange Road, di cui ha diretto diversi episodi e la terza opening, tutti in coppia con il regista Tomomi Mochizuki (suo futuro marito). Se il character design ufficiale, come ripetuto più volte, è affidato alla Nakajima, non si può tuttavia negare che sia proprio Masako Goto, con i suoi tratti morbidi e tondeggianti, l'interprete principale dello stile grafico, più realistico, richiesto per la prima storica stagione di Ranma. Il duo Mochizuki-Goto ha diretto, in particolare, la sequenza di combattimento sui pattini tra Ranma e Ryoga nell'episodio "Il triste amore di P-chan".


Episodi diretti dalla Goto: 2, 5, 8, 11, 14, 16, 20.

 

Asami Endo è l'animatrice che vanta il maggior numero di puntate dirette (47). Curiosamente reduce da ben due collaborazioni in produzioni animate con modelli di Akemi Takada, e precisamente in Urusei Yatsura (nel periodo di Mamoru Oshii) e ne L'incantevole Creamy, non ha problemi ad adeguarsi al character design della Nakajima, che segue in modo tendenzialmente fedele, sia pure con qualche sbavatura e imprecisione qua e là. Presenza fissa in tutte e due le serie televisive (e successivamente animatrice-chiave di alcuni degli OAV), la sua puntata più memorabile può considerarsi senza dubbio l'ep. 102 "Ranma è diventato un dongiovanni", abbinato alla direzione di Kazuhiro Furuhashi ed alle animazioni di Atsuko Ishida.


Episodi diretti dalla Endo: 3, 6, 9, 12, 14, 18, 23, 26, 29, 32, 35, 38, 41, 44, 47, 50, 53, 60, 63, 66, 69, 73, 76, 79, 82, 84, 88, 92, 96, 99, 102, 106, 111, 116, 118, 121, 124, 128, 130, 133, 137, 141, 144, 148, 151, 154.

Satoshi Isono si unisce allo staff a partire dalla quarta stagione TV (precisamente con l'episodio "Lo spirito del sonaglio"), dirigendo 27 puntate ed intercalandone molte altre. Di fatto occupa lo "slot" lasciato libero da Masako Goto e nel quale in precedenza si erano alternati diversi direttori artistici e con poca uniformità di disegno, affiancandosi alla Nakajima e alla Endo fino alla fine della serie televisiva. Il suo tratto è piuttosto riconoscibile e originale, contraddistinto da volti spigolosi e zigomi sporgenti, e per questo più di altri si discosta dai modelli originali della Nakajima. Tra i suoi episodi possono ricordarsi "Profezia d'amore", "Il pasticcio di Ranma", "La famiglia Tendo al Luna Park" e "La più bella della spiaggia". Fuori da Ranma è stato uno degli animatori-chiave del film Maison Ikkoku - Capitolo Finale, oltre ad aver diretto diverse puntate di Dirty Pair e de L'irresponsabile capitano Tylor.


Episodi diretti da Isono: 72, 75, 78, 81, 84, 87, 91, 94, 98, 101, 105, 108, 112, 114, 119, 125, 129, 132, 136, 140, 143, 146, 149, 153, 156, 159.

Yuka Kudo viene promossa alla direzione artistica sul finire della quinta stagione, debuttando con l'episodio "Le tecniche di spionaggio di Sasuke". Il suo tratto è il più fedele al character design della Nakajima ed è forse per questo motivo che, nonostante i soli 10 episodi da lei diretti prima della conclusione della serie televisiva, con l'addio della Nakajima nel 1994 sia stata scelta per dirigere gli ultimi tre OAV "Super". Successivamente ha preso parte ad un numero considerevole di produzioni animate, tra cui si possono citare Fullmetal Alchemist, Food Wars ed il film di Sailor Moon Eternal. Caso raro nello staff di Ranma, ha preso parte anche ad una successiva produzione takahashiana: compare infatti come animatrice-chiave di alcuni episodi della seconda stagione di Hanyou no Yashahime.


Episodi diretti dalla Kudo: 104, 115, 120, 126, 134, 139, 145, 150, 155, 160, OAV 9-11.