La sposa dell'isola delle illusioni

01 agosto 1992

"La sposa dell'isola delle illusioni"

Titolo internazionale: "Nihao, My Concubine"

Titolo originale: "Kessen Tougenkyo! Hanayome wo Torimodose!"

("La battaglia di Togenkyo! Restituiteci le spose!")

Ending: "A Piece of Love" by Picasso

Sceneggiatura: Ryota Yamaguchi

Storyboard: Kazuhiro Furuhashi

Regia: Akira Suzuki

Direzione delle animazioni: Atsuko Nakajima

Musiche: Akihisa Matsuura

Manga: --

Riassunto. Il gruppo di Ranma è bloccato su un'isola deserta, dopo che lo yacht di Kuno vi ha fatto naufragio in seguito ad una tempesta. Le ragazze cominciano a scomparire una ad una, finché si scopre che il giovane principe Toma, della vicina isola galleggiante di Togenkyo, le ha fatte rapire per arricchire il suo harem. Dal momento che Toma custodisce un'acqua sacra che trasforma in uomini, simile alla tanto bramata Nannichuan, è presto detto che Ranma, Genma, Ryoga e Mousse combatteranno per un duplice scopo: salvare Akane e le altre, ma soprattutto guarire dalle loro maledizioni.

Commento. Indubbiamente il film migliore del lotto di Ranma, come testimoniato anche dal secondo posto conquistato tra i lungometraggi ispirati a manga di Rumiko Takhashi nel sondaggione della NHK del 2019 (dietro solo a "Beautiful Dreamer"). Grazie all'abile regia di Akira Suzuki (Kodomo no Omocha), l'originale e dettagliato storyboard del sempreverde Kazuhiro Furuhashi e i superbi disegni, ormai in pieno stile OAV, di Atsuko Nakajima, il risultato finale è qualcosa di egregio: se il film si fa ricordare prevalentemente per il fanservice (non risparmiandosi sulle inquadrature dei personaggi femminili in costumi e abiti succinti), va anche detto che la sceneggiatura non presenta punti deboli, molta attenzione viene dedicata ai "minori" come Kuno e Mousse, gli sfondi sono stupendi e le sequenze di combattimento, contrariamente a "Le sette divinità della fortuna", risultano avvincenti e ben animate.

Curiosità. Il lungometraggio uscì nei cinema giapponesi tra gli episodi 153 e 154 della serie TV. Il suo titolo internazionale ("Nihao, My Concubine") è una parodia del film "Farewell, My Concubine" ("Addio, mia concubina") di Chen Kaige. Tra le scene tagliate dalla versione finale, ve n'è una nella quale la vecchia Cologne consegna a Ranma lo spillone che gli permetterà di provare "vero dolore" e così sconfiggere la "tecnica del caos dell'illusione mistica" di Toma.